Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnazione tutta si rinsaldo in una meravigliosa unità morale che sarà la nostra massima forza nel duro cimento e che deve condurci, per virtù nostra, non per altrui benevola concessione, alla effettuazione dei più alti destini della patria.
« Ieri l'altro un principe della Chiesa ingiungeva al clero della sua archidiocesi : « Inspirate il proposito fermo della più severa disciplina e dell'amore sincero alla nostra terra, che renda a chiunque impossibile di suscitare una discordia in un'ora nella quale la concordia è dovere supremo. Ieri potevamo discutere, domani lo potrete ancora : oggi, no ».
« Ed il giorno stesso il prefetto di una nobile città emiliana, nella quale è maggioranza da gran tempo il partito socialista, mi telegrafava, commosso di amor patrio, che partivano fra l'entusiasmo di tutto il popolo i volontari ciclisti e che finalménte, dopo nove anni, il tricolore sventolava dal palazzo del comune.
« Questa unità morale, signore e signori, si manifesta incrollabile nelle opere di guerra e nelle opere di pace, in coloro ohe si battono ed in coloro che restano, in coloro che muoiono ed in coloro che sopravvivono.
« Entrati nella grande crisi, noi non dobbiamo essere da meno degli altri popoli alleati e nemici, dal re, che interprete, come sempre i Savoia, del sentimento popolare e delle aspirazioni nazionali, è là, al campo, affidando alla custodia del popolo di Roma l'augusta sovrana .ed i teneri figli, fino ai più umili lavoratori della città e della campagna, alle donne, ai giovanetti, tutti per ciascuno, tutti fidenti che nel nostro sforzo supremo consegneremo alla generazione ventura un'Italia più completa, più forte, più onorata, un'Italia che si assida nel consesso delle potenze non vassalla o protetta, ma sicura nei suoi termini naturali, e che ritorni alle feconde gare della pace propugnatrice, quale sempre è stata, di libertà e di giustizia nel mondo.
« Poiché alla nostra generazione i fati assegnarono il compito tremendo e sublime di tradurre in atto l'ideale della grande Italia che gli eroi del risorgimento non potettero vedere compiuto, accettiamo questo compito
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