Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAall'est del Tagliamento; il tratto corrispondente alla pia nura friulana, privo di ogni appoggio difensivo naturale e lasciante al nemico il possesso incondizionato dei principali sbocchi dalle Alpi orientali. Si aggiungano : il grande sviluppo lineare della frontiera stessa (chilometri 800 circa), il carattere di zona alpestre, elevata e difficile, del teatro delle operazioni, costituito dalla barriera delle Alpi in gran parte posseduta dall'avversario; il potente sistema di fortificazioni con cui l'Austria aveva, fin dal tempo di pace, rafforzato il proprio confine.
« Scoppiato l'odierno conflitto europeo, nel lungo periodo della nostra neutralità, l'Austria attese con febbrile attività a completare le difese permanenti mediante quei lavori campali, di cui la guerra aveva dimostrato la grande efficienza : trinceramenti su più linee costruiti in cemento e in calcestruzzo, protetti da estesi campi di mine e da più ordini di reticolati in grosso filo metallico fissato a sbarre di ferro; numerose batterie ben dissimulate, spesso in caverne; poderoso armamento in mitragliatrici; ampio sviluppo delle comunicazioni telegrafiche, telefoniche ed ottiche, permettenti rapidi e violenti concentramenti di fuoco.
« Sorse così, lungo tutta la nostra frontiera, dallo Stelvio al mare, una ininterrotta e profonda barriera difensiva, a presidio della quale il Comando austriaco destinò poi tre armate : quella del generale Dankl nel Ti-rolo-Alto Adige, l'armata del generale Rohr dal Monte Paralba all'Alto Isonzo, l'armata del generale Boroevic lungo l'Isonzo.
« In complesso 25 divisioni formate per tre quarti da elementi di prima linea, per un quarto da truppe territoriali, ma bene agguerrite ed inquadrate, costituenti una massa che si può valutare corrispondente a circa dodici dei nostri corpi d* armata. Tenuto conto della conformazione della frontiera e degli obbiettivi che si proponeva la nostra guerra, per la necessità che si imponeva all'esercito italiano di cooperare nel modo più efficace possibile alle operazioni degli Alleati in un momento in cui le sorti della guerra in Russia volgevano favorevoli agli Imperi centrali, il Comando italiano de-
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