Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
      creduto prudente di astenersi dal dichiarare quali fossero tali posizioni, per non vedersi obbligato a riconoscere il graduale arretramento della propria linea di resistenza. Lungo tutta la fronte l'avversario ha dovuto subire la nostra iniziativa, costretto ad irrigidirsi in una difesa passiva e ad aggrapparsi disperatamente al terreno per trarre dalla forza delle posizioni l'unica speranza di potersi sostenere.
      « Abbiamo da conservare un terreno che è fortificato dalla natura; davanti a voi un gran corso d'acqua, dal lato nostro anche una costiera di dove si può tirare come da una casa di dieci piani. Pensate ai monti che sono tutta la nostra forza », proclamava alle truppe all'inizio della guerra il Comando dell'esercito austriaco, quel Comando che in tempi non remoti progettava invasioni e passeggiate militari sin nel cuore della pianura padana; ma, pur immobilizzandosi in così favorevoli condizioni di difesa, ha perduto più di 30.000 prigionieri, 5 cannoni, 65 mitragliatrici, parecchie migliaia di fucili, lanciabombe, munizioni e materiale da guerra di ogni specie.
      « Di fronte ad esso il nostro esercito, affrontando le gravi difficoltà dell'offensiva che la guerra odierna ha di gran lunga accresciute, obbligato a combattere sempre in condizioni di inferiorità rispetto al nemico per dominio di posizioni, per preparazioni del terreno, ha in otto mesi di dura lotta mantenuto inalterato contegno aggressivo. Combattendo con slancio e tenacia nel più elevato ed aspro fra tutti gli odierni teatri di guerra europei, sopportando con fermezza le avversità delle intemperie, fatiche e stenti di ogni genere, ha guadagnato giusta fama di valoroso ed il rispetto dello stesso nemico, di che sono prova l'unanime tributo di lodi della stampa straniera ed il confronto tra gli altezzosi bollettini austriaci dei primi giorni della guerra e quelli dimessi degli ultimi tempi.
      « L'esercito italiano guarda perciò al nuovo anno con legittimo orgoglio per le gesta compiute e con incrollabile fiducia nell'avvenire. Inspirandosi all'esempio del Re, primo fra tutti in ogni evenienza di guerra, e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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