Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (32/232)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Quale lavoro, invece, quale zelo perenne, quali rischi di tutte le ore sono imposti a quest'esercito del nord-ovest, che compie, in piena montagna, un'opera di fortificazione gigantesca, necessaria alla salvezza d'Italia ed al successo finale di tutta la guerra! Siamo andati dal monte Stelvio al Monte Pozzacchio, abbiamo attraversato dei fiumi su barche o su ponti improvvisati, abbiamo scalato picchi e risalito torrenti sgorganti da orride rocce, eppure sui più alti monti, sulle più a-spre vette, nelle più strette valli, abbiamo visto migliaia di soldati che lavoravano per « sbarrare la strada al nemico ».
      « V'è tutta una rete di difese persino su sentieri da capre...
      « Quanto alle trincee, vanno fino alle più alte cime. Ve ne sono che furono scavate nella roccia, con l'aiuto di potenti perforatrici. Per condurre a buon fine tutte queste operazioni, s'è dovuto non soltanto lottare giorno per giorno contro il fuoco delle artiglierie nemiche che non ristanno dal tirare contro gli avamposti, ma si è dovuto anche e sopratutto lottare contro tutte le tempeste, contro tutte le rivolte della natura alpestre. Lungo l'Adige i terrazzieri lavorano canticchiando sotto la continua minaccia delle granate. »
      E il Démocrate di Délémont scriveva :
      « Gli avvenimenti hanno dimostrato che noi non avevamo visto troppo nero, dicendo il 26 maggio, parlando delle operazioni che attendevano le truppe italiane : — Queste operazioni presentano delle difficoltà quasi insormontabili. — Se avessimo potuto prevedere che la campagna si sarebbe svolta, non in montagna, ma ad altezze ritenute accessibili solo a piccoli distaccamenti di uomini — mentre invece interi reggimenti operano da parecchi mesi nelle regioni delle nevi eterne — avremmo certo soppresso dal nostro giudizio anche la parola « quasi ».
      « Lo sforzo sostenuto dalle truppe italiane sorpassa ogni concezione e il quadro che ci si presenta di quelle operazioni avrà provocato da per tutto grande ammirazione per le truppe del generale Cadorna. Non si vi-
      •
      — 32 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

Pagina (32/232)






Italia Stelvio Monte Pozzacchio Adige Démocrate Délémont Cadorna