Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERRAde mai maggiore gagliardia, maggiore costanza e maggiore eroismo. »
Serge Basset, inviato dal Petit Parisien alla fronte italiana, faceva questo bilancio dei primi cinque mesi della nostra guerra :
« Può dirsi oggi con tutta verità che i nostri alleati hanno ben guadagnato la prima fase della dura partita impegnata con l'Austria. Il valore italiano ha già condannato cinque grandi porte che i nefasti accordi del 1866 aprivano alla invasione sulla frontiera : gli eroici sforzi degli italiani li hanno resi padroni di tutti i punti dominanti le vallate alpine, sicché gli italiani vittoriosamente trattengono sotto la loro minaccia l'avversario ormai impotente. L'Isonzo e il Trentino vedono i progressi italiani precisarsi di giorno in giorno. Nel Trentino il vittorioso slancio delle truppe di Re Vittorio è stato momentaneamente subordinato alle operazioni del settore orientale, ma, anche rallentato, questo slancio non è mai arrestato ed è pure grande. Su tutto l'Isonzo è senza tregua lo sforzo ardente, tenace, fruttuoso, degli alleati. Gli italiani entreranno in Gorizia fra un mese e mezzo circa, quando cioè saranno completamente padroni delle alture dominanti la città e di tutta la cresta del Carso, di cui occupano già gran parte. Così gli austriaci sono respinti in tutti i tentativi di invadere il Lombardo-Veneto e forzati a indietreggiare nelle terre irredente, abbandonando due terzi della vallata dell'Adige e l'accesso all'Adriatico. Ecco il bilancio di questi mesi di guerra italiana.
« Non bisogna lasciarsi ingannare dai pregiudizi che rappresentano ad esempio la vallata dell'Isonzo come una vasta pianura in cui possono impegnarsi e decidersi con una sola battaglia delle azioni decisive, e nemmeno attenersi troppo alla lettera alla eccessiva modestia dei comunicati di Cadorna. La verità è che l'offensiva italiana non fu sospesa un sol giorno, e che gli italiani possono essere fieramente orgogliosi dei risultati ottenuti anche dal punto di vista morale.
« L'Italia appare realmente forte e risoluta. La stes-
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