Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsa inalterata fiamma di patriottismo che distrusse le « combinazioni » di Giolitti, arde ora ancor niù viva, se fosse possibile, in tutti i cuori. Sul fronte i soldati creano ogni giorno nuovi inauditi eroismi, nel paese i borghesi, con eguale passione, invocano il pieno compimento dei destini nazionali. Compiere per sempre l'unità italiana, nelle frontiere naturali, con la liberazione delle terre irredente, ecco il voto ardente, direi quasi il grido di tutte le bocche. E si accettano i crudeli sacrifici indispensabili : lo scopo magnifico deve essere raggiunto, e sarà raggiunto a qualunque costo. »
      Dopo otto mesi della nostra guerra, il Temps scriveva :
      « La pressione energica delle forze italiane su tutta la fronte da Tolmino a Gorizia, sino al mare, ha soppresso per l'avversario quasi tutti gli scopi della sua resistenza : gli austriaci non hanno più spazio per manovrare : le due città che li alimentano non sono più abitabili, il terreno di cui disponevano è oggi quasi interamente in mano degli italiani e la difesa delle posizioni che ancora conservano, li obbliga ad un incessante logorio delle proprie forze. La testa di ponte di Gorizia non ha più valore : gli italiani serrano il nemico sì da vicino, che gli è difficile respirare, ed impossibile riposarsi nella difesa disperata di questa fronte, che esso chiama la fronte infernale. Senza risorse, senza speranza di riprendere le posizioni perdute, gli austriaci subiscono l'iniziativa italiana e si irrigidiscono in una resistenza passiva che segna il fallimento del loro orgoglio militare.
      « Gli italiani lavorano a creare condizioni favorevoli per riprendere l'offensiva appena ne vedranno l'opportunità, senza cessare un solo istante di far pressione sulle forze nemiche per un lento progresso. Cooperano così efficacemente allo sforzo collettivo degli Alleati. Può dirsi, infatti, in base ad informazioni sicure, che almeno 25 divisioni austro-ungariche si trovino dinanzi agli italiani; questo mezzo milione di uomini, per conservare il suo lavoro combattivo, deve essere continuamente
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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