Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAebbe il diritto di attaversare, ed ora si inoltra sulla strada che condusse Napoleone alla vittoria. »
L'inviato speciale del Matin, che visitò la fronte italiana, espresse con calde parole la sua ammirazione per i generali Cadorna e Porro :
« Basta udire qualche ufficiale, qualche soldato pronunciare i loro nomi — egli scriveva — per comprendere, prima ancora di averli veduti, come siano dei veri condottieri d'uomini. 11 nome di Cadorna è per i soldati come una bandiera; delicatamente buono verso gli u-mil'i, fermissimo di fronte agli errori, Cadorna, all'infuo-ri dell'attrattiva personale, gode nel paese e nell'esercito il prestigio di un capo che non può essere.discusso. Se per caso qualche critica cercasse di sminuirlo, non potrebbe essere che una critica subdola, isoirata dai nemici della politica nazionale, che costituisce l'onore del Governo italiano.
« Quando lo si ode parlare, quando lo si vede comandare, si comprende come egli sia veramente un uomo d'azione. Ogni suo giudizio rivela il bisogno di agire. Sobrio, preciso nei modi e nelle parole, mi è apparso come avvolto nel suo sogno e nello stesso tempo penetrato in ogni sua fibra dalla percezione acuta delle cose reali. Ho compreso, dopo pochi istanti di colloquio, quanto mi aveva detto il giorno precedente uno dei suoi generali : « Ci è accaduto di entrare nel suo ufficio con qualche apprensione, talvolta con l'animo angosciato; nessuno di noi è mai uscito senza avere il sorriso sulle labbra e fiducia nel cuore ». Questa fiducia — continuava il collaboratore del Matin — Cadorna seppe ispirarla subito ai membri del Governo francese che ebbero con lui uno scambio di idee sopra temi di importanza capitale.
« Porro è un poderoso cervello, un organizzatore impareggiabile nel tradurre in atto tutti i piani. Egli studia l'insieme della guerra estendendo le sue investigazioni oltre il teatro delle operazioni, oltre il territorio i-taliano, convinto che la lotta è impegnata non solo tra gli eserciti, ma anche tra le forze economiche e morali
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