Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERRAaffermano sempre più, a mano a mano che si sviluppa la nostra risoluta e contrastata azione nella zona dell'Isonzo. Molte volte linee nemiche formidabilmente protette dai reticolati, da trincee, da batterie, sono state conquistate alla baionetta mercè il valore delle nostre truppe e dei loro comandanti. Si può pertanto affermare con piena sicurezza, come non vi siano pericoli di fronte ai quali il nostro esercito receda.
« I reticolati anzitutto hanno messo a dura prova i nostri reparti. Trattasi di vari ordini di protezione in grossi fili di acciaio, contro cui si sono fatte spedizioni arrischiatissime di volontari, offertisi con magnifico slancio. Tali hiissioni sono state serenamente e spontaneamente accettate dalla brande maggioranza. È nel rude lavoro di demolizione dei reticolati, fatto sotto continue raffiche di fuoco nemiche, si sono ancora una volta fraternamente accomunati ufficiali e soldati. In altri casi, i reticolati hanno potuto essere sconvolti dal tiro preciso ed efficace della nostra artiglieria pesante, ed hanno poi finito di abbatterli le nostre fanterie, incuranti del fuoco delle mitragliatrici, dei fucili e dei cannoni.
« Tutto quanto è stato detto circa i lavori di fortificazione degli austriaci per conservare il possesso delle loro posizioni, non è che una pallida idea della realtà. Alle numerose e successive distese di reticolati fanno complemento fogate, buche da lupo, abbattute. Dietro sono scavate trincee coperte a più ordini con sicuri ricoveri, piazzuole blindate per mitragliatrici e per cannoni, cammini coperti portano dai luoghi di raccolta al sicuro fino alle trincee. Eppure, come si è detto, in molti punti queste insidiose e formidabili posizioni hanno potuto essere sconvolte dalla nostra artiglieria, e poi essere conquistate dalla nostra fanteria.
« È, ormai constatato che la fanteria nemica raramente rmò resistere in campo aperto alla fanteria italiana. Alcune volte, agli ufficiali austriaci è riuscito di condurre riparti al contrattacco contro posizioni prese dai nostri. Ma tali ritorni offensivi, anche se violentissimi, sono stati sempre, e senza alcuna eccezione, respinti o col fuoco o con le baionette e ci hanno procurato mol-
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Isonzo
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