Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERRAha sentito affermare, ed è perciò più degli altri soldati nella condizione di ben giudicare dei grandi problemi che alla guerra si connettono, dell'indipendenza nostra che deve esser non solo politica, ma economica, non formale, ma sostanziale, dell'assetto dei popoli su basi di libertà, dei nostri rapporti di popolo lavoratore ed emigrante con gli altri popoli. Ed ecco che molte idee latenti del cervello del montanaro si illuminano di nuova luce. Ed ecco balzar più viva che mai nella coscienza del popolo-soldato la grande immagine della Patria, all'in-fuori e al di sopra degli interessi individuali, delle ragioni di parte, delle tendenze regionali...
      Fino dal primo giorno di guerra furono questi forti alpigiani che per primi calpestarono e spezzarono le insegne dell'aquila austriaca. Dovevano essi fare la guerra garibaldina, per impeto e slancio veloce, fulmineo, e ad un tempo la guerra giapponese colla pazienza dei sacrifìci, preparando e vincendo l'insidia della trincea e del reticolato.
      Come abbiano assolto il loro compito apparve dai comunicati del generalissimo che poterono annunziare come dallo Stelvio al mare tutta la frontiera fosse stata varcata.
      Se gli alpini diedero prove di valore che apparvero addirittura leggendarie, le altre armi gareggiarono con essi magnificamente e scrissero pagine di gloria nella nostra storia militare.
      I comunicati ufficiali furono austeramente ^ parchi nella lode; ma i corrispondenti di guerra seppero far rifulgere i più salienti episodi del valore italiano.
      Così i resoconti delle prime avanzate sul Carso registravano i prodigi compiuti dalla fanteria. « Essa — narrava un corrispondente — si va coprendo di gloria imperitura in questa guerra così aspra. Le infinite insidie del nemico, le asperità del terreno, le difficoltà di ogni genere, sono affrontate dai nostri ufficiali e dai nostri soldati con animo sereno e con uno slancio che non ha pari in nessun esercito del mondo. Non è l'esaltazione patriottica che spinge a queste affermazioni, ma la
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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Patria Stelvio Carso