Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAconvinzione assoluta ̣he si desume da fatti concreti. Durante l'assalto alle trincee nemiche, vi sono stati dei momenti in cui la nostra fanteria, davanti l'accanita resistenza del nemico, doveva lottare violentemente per mantenere le posizioni che andava man mano conquistando; ma non c'è stato un solo istante in cui a qualcuno dei nostri sia nemmeno balenata l'intenzione di ritirarsi. Uno dei reggimenti di fanteria impegnati in questa azione si è trovato d'un tratto in una situazione in cui il nemico minacciava di sopraffare i nostri col nutrito tiro della sua artiglieria. Il colonnello comandante il reggimento, visto che la posizione era insostenibile, in uno sforzo sovrumano della sua energia, ordina di abbandonare le trincee e di dare l'assalto alla baionetta alle posizioni occupate dal nemico. Fu un urlo generale : « Avanti, Savoia! » Erano terribili a vedersi i nostri soldati in quel momento. Gli austriaci, che non si aspettavano una sorpresa di questo genere, tentarono dapprima di far fronte all'urto formidabile dei nostri soldati, con una nutrita scarica di fucileria. Ma ormai niente poteva trattenere l'impeto dei nostri, i quali procedevano innanzi come demoni infuriati. Gli austriaci, davanti l'impeto irresistibile dei nostri valorosi soldati, abbandonarono le posizioni da essi tenute fortemente e si dettero alla fuga. I nostri intanto continuavano la loro avanzata e si portavano nelle posizioni nemiche ove facevano prigionieri una grande quantità di soldati austriaci che non avevano fatto in tempo a fuggire. )>
Nella lettera d'un ufficiale dalla fronte era detto : « Quanti episodi magnifici in questi giorni! Il maggiore della missione giapponese era commosso vedendo l'avanzata ordinalissima delle nostre fanterie, nella bufera di fuoco, su per il costone di S. « La nostra fanteria — dice il maggiore giapponese — che passa per la prima del mondo, non avrebbe fatto quello che oggi ha fatto la vostra, oltrepassando, come a una manovra, i tiri di sbarramento che la fulminavano ». Noi, coi cannocchiali, vedevamo i soldati, occupate le trincee, agitare in segno di gioia i fucili e i berretti. « Soldato gaio il vostro — concludeva — soldato fortissimo! »
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Savoia
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