Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL. PRIMO ANNO DI GUERRAChe dire dei bersaglieri? Essi legarono il loro nome alle più audaci imprese, alle più ardue conquiste, e si affermarono truppe scelte, di eccezionale coraggio, dotate d'uno slancio travolgente al quale nulla poteva resistere.
E gli artiglieri? Essi compirono gesta che rasentarono l'impossibile. Tutta l'artiglieria italiana, sul fronte trentino in special modo, ha superato tutte le artiglierie del mondo, ed ha accreditato fra gli austriaci il dubbio che i nostri cannoni « abbian le ali »...
« Ali dovevano aver veramente — scriveva Italo Sulliotti — bronzei, statuari soldati delle batterie da montagna, i pezzi che voi avete sospinto, in un folle volo, sulle estreme cime senza strada d'accesso, fra il polverio bianco delle nevi. Non le braccia — è impossibile — ma le anime vostre devono aver portato i cannoni lassù!
« Ecco; in qualche alba di giugno o di luglio, le posizioni austriache hanno ricevuto improvvisamente il saluto di una granata. Donde viene? Tutti gli osservatori sono in moto, tutti i cannocchiali sono puntati, frugano le asperità, le fratte, i macchioni della montagna di fronte... Le granate, gli shrapnels continuano a piovere, e gli austriaci non riescono a scoprire la nostra batteria. Perchè? Perchè essi la cercano dove « dovrebbe » e potrebbe essere logicamente, ma non dov'è...
« L'artiglieria italiana ha soppresso la logica, ed ha vinto, prima del nemico, le ostilità e le ripulse della natura.
« La batteria italiana è « lassù ». Sulla rupe di macigno, sul vertiginoso costone del monte che strapiomba sull'abisso; è dove « nessuno » l'avrebbe potuta piazzare.
« E dove i nostri artiglieri l'hanno piazzata... »
Sull'opera meravigliosa compiuta dal genio italiano, un comunicato ufficiale riferiva fin dai primi tempi della guerra in questi termini :
« Grandi servizi ha reso finora all'esercito 1' arma del genio con tutte le sue specialità. La lotta contro un
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Italo Sulliotti
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