Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL. PRIMO ANNO DI GUERRAgenio — si è dimostrata all'altezza del suo arduo compito. »
E il corrispondente di guerra della Gazette de Lausanne scriveva :
« Il senio italiano aveva previsto la distruzione di tutti i ponti e aveva preso tutte le disposizioni necessarie per ricostruirli subito durante l'avanzata. E difatti, tutto è pronto per rimpiazzare ogni opera che viene distrutta dal nemico prima di ritirarsi. Appena giunge la notizia che un ponte è stato (fatto saltare, si provvede subito e in 24 ore il male è riparato. »
E Italo Sulliotti scriveva :
« Chi ha visto all'opera il « Genio », ha, deve avere, profondamente sentito l'orgoglio della razza; la meravigliosa ricchezza di risorse fisiche e morali, la sapiente a-gilissima duttilità di energie che caratterizza l'artiere e l'operaio italiano; specie quando l'operaio diventa soldato.
« Nel Trentino o sull'Isonzo, nella guerra di montagna come in quella combattuta lungo lo scroscio delle fiumane — il « Genio » è stato « grande ». — Ho visto, nello spazio di un'ora, sorgere dalla terra una trincea che non era più soltanto l'improvvisazione di un riparo, ma diventava un'opera d'arte. I quadrati di terra, le zolle erbose tagliate e divelte colla vanghetta, si allineavano, si sopraponevano in una linea armoniosa, materiata di bellezza e di forza; il muro di terra e di sassi cresceva rapidamente, e sembrava che ogni soldato mettesse una compiacenza di innamorato nel far più robusta e più bella l'opera sua. L'italiano, quando lavora, non è più l'esecutore meccanico di un piano o di un progetto, come il tedesco; il più semplice operaio nostro diventa un artista.
« Le trincee di questi soldati hanno del monumento. Ognuno di essi possiede strumenti atti al lavoro. Ma se questi per avventura mancassero, non sono i nostri soldati quelli ohe si spaventerebbero. Tronchi d'ai bero, rami, liane, pietre aguzze, tutto si trasforma in arnesi da lavoro, tutto è utilizzabile e utilizzato nelle mani di questi ragazzi italiani che hanno conservato così vivo,
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