Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAno sul piede del più spontaneo cameratismo. Non solo le punizioni gravi sono estremamente rare, ma sono poco numerose anche quelle di lieve importanza. Un osservatore anche superficiale può constatare lo sforzo incessante degli ufficiali per affezionarsi i soldati, fare appello ai loro sentimenti, guadagnarseli così con la bontà. L'ufficiale ricorre eccezionalmente alla sua autorità per imporre la propria volontà. Gli ufficiali superiori danno l'esempio, conoscendo bene la psicologia delle truppe. Il soldato più umile sente il significato reale della simpatia e della bontà che l'ufficiale gli dimostra, e la disciplina non ne soffre. 11 sentimento è una leva potente per il popolo italiano. Gli ufficiali vivono quanto possono con i loro uomini dei quali apprezzano altamente la qualità e la profonda devozione, e sanno scusare le debolezze. Essi condividono con loro il cibo, la dura vita ed i pericoli. Mentre gli ufficiali austriaci restano sempre nelle trincee di seconda linea, gli italiani sono sempre a fianco dei loro soldati nei punti più esposti. »
Questa fraternità di rapporti tra i nostri ufficiali e i soldati fu da tutti riconosciuta e ammirata.
« Sì, gli ufficiali — scriveva il Sulliotti — sono fraterni coi loro soldati, ma hanno ragione di esserlo. Noi comprendiamo ora troppo bene — ora che la prova del nostro popolo si svolge nella guerra — quanto Sarebbe assurdo, disastroso, ridicolo, reggere e far agire colla severità di una disciplina terrorista, questi uomini e questi soldati, che alla grande causa prodigano spontaneamente, inesauribilmente, se stessi, che rendono tutto ciò che è possibile, fino al sacrificio.
« Austriaci e tedeschi che vivono, combattono e muoiono sotto l'assiduo pungolo dell'ordine e della legge — non comprenderanno mai come possa l'esercito nostro vivere, combattere e morire, per un entusiasmo ed una fede. C'è, fra essi, un abisso che non si colma. »
Mirabile era pure l'organizzazione dei servizi di guerra.
a I servizi degli eserciti italiani — scriveva il Rei-
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Sulliotti Rei-
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