Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
dal famoso « Ufficio della stampa di guerra », che si sa bene come funziona.
« Per parare in qualche modo l'effetto della nostra continua avanzata, che non può più essere negata, le gazzette viennesi si sono messe da qualche giorno a ricamare sul tema di 200.000 uomini che noi avremmo perduto nei combattimenti sul Carso. Inutile dire che si tratta di una grossolana menzogna. Anche questa invenzione mira probabilmente ad esaltare i decorativi ufficiali austriaci difensori del campo trincerato di Gorizia.
(( Taluni giornali di Vienna sofisticano sui nostri bollettini di guerra, ricorrendo a giuochi di parole o a reticenze degne della casistica gesuitica, mentre è ormai noto al mondo civile che le notizie diramate dal nostro Comando sono scrupolosamente vere. Un giornale viennese, in mancanza di meglio, arriva ora persino ad inventare un nostro ordine di mobilitazione del 13 aprile scorso, nel quale si sarebbe detto che la chiamata alle armi non avveniva a scopo di istruzione, e cita il Bollettino Militare del 19 giugno, nel quale chiunque può constatare non esservi una parola di quanto il periodico austriaco asserisce. Tutto ciò per provare che mentre noi trattavamo diplomaticamente col Gabinetto di Vienna, avevamo il premeditato proposito di attaccare l'Austria.
« Un comunicato del famoso « Ufficio della stampa di guerra », non potendo più insistere, di fronte alle nostre smentite, sulla iniqua accusa di ubriachezza rivolta alle nostre truppe valorosissime, che sono notorie per le più sobrie che esistano, dice che i soldati italiani erano ebbri di entusiasmo e soggiunge che si trattava di un fenomeno di ubriachezza antialcoolica. E con queste ipocrisie si ha il coraggio di parlare al mondo civile.
(( Con altro comunicato dello stesso « Ufficio della stampa di guerra », si cerca di sminuire il valore della nostra occupazione sul Carso; ma si è costretti ad ammetterla, dimenticando che sino a qualche tempo fa un bollettino ufficiale austriaco dava per respinti tutti i nostri attacchi oltre l'Isonzo. Un altro comunicato dello stesso « Ufficio della stampa di guerra », rispondendo ad un nostro bollettino il quale annunziava respinto un at-
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