Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtacco austriaco, dice che si trattava non di un attacco, ma di una semplice ricognizione di pattuglia, andata a vedere gli effetti dell'artiglieria austriaca sulle posizioni italiane. Lo stesso comunicato nega che le nostre truppe abbiano conquistate alcune trincee austriache sul Pai Piccolo, perchè, soggiunge, « gli austriaci, quando arrivarono gli italiani, si erano già ritirati »! Con questa falsa asserzione, si crede, manco a dirlo, di annullare l'importanza dell'occupazione.
« Il colmo è quello di un giornale di Lubiana, che si dichiara convinto che gli italiani non potranno varcare l'Isonzo, mentre è ammesso dagli stessi bollettini austriaci che fervono i combattimenti, precisamente sull'altipiano del Carso, cioè oltre l'Isonzo.
« Naturalmente non si fa alcun cenno nella stampa austriaca della nostra continua avanzata, e si finge di ignorare affatto le molte e molte migliaia di prigionieri austro-ungarici caduti nelle nostre mani, con grandissimo numero di ufficiali, nè si parla delle enormi perdite alle truppe imperiali inflitte dal nostro esercito. Ma oramai non c'è più da stupirsi, sapendosi che la menzogna è tra le armi di guerra dell'esercito austriaco. »
E ancoTa menzogne e crudeltà. Un altro comunicato ufficiale italiano segnalava :
« Le pubblicazioni ufficiali ed ufficiose austriache concernenti la guerra con l'Italia, continuano ad essere intessute di falsità.
« Il bollettino di guerra austriaco del 13 corrente ha divulgato l'enormità che gli italiani, i quali si ritiravano sul fronte tirolese, furono fatti segno al fuoco delle loro stesse artiglierie. Questa ingiuriosa menzogna non può che disonorare chi l'ha architettata. Basta ricordare che invece scrittori nemici, come l'ex ministro ungherese Bolgar, nel suo recente articolo sulla Neue jreie Presse, riconobbero con assai calorose parole l'altissimo valore degli italiani, smentendo così implicitamente le asserzioni del bollettino ufficiale, tendenti a far credere che andiamo contro i nostri per farli andare avanti. E d'altra parte è ben noto a tutto il mondo civile che certi siste-
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