Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERRAso di evitare che il nemico, per rappresaglia, dirigesse i propri colpi su Pieve, sebbene fosse a conoscenza che negli abitati di Varda e di Arabba si notavano movimenti di truppa e concentramenti di materiale. Ciononostante, nel pomeriggio del giorno 18, Pieve, con alcuni precisi colpi di granate incendiarie, venne completamente devastata e bruciata, ad eccezione dell'ospedale. All'indomani fu dal nemico aperto e concentrato il fuoco anche sull'ospedale, ed esclusivamente su di esso; una donna ed una bambina furono uccise, due suore ed una donna furono ferite, di cui una suora gravemente.
      « È. da notare che l'ospedale non era assolutamente adibito a scopi militari; solo in esso si era ricoverato il commissario civile, dopo l'incendio di Pieve, più per fare opera di assistenza ai ricoverati che per ragioni di altra indole.
      « Dai fatti sopra brevemente esposti, risulta dimostrato all'evidenza che il bombardamento dell'ospedale di Pieve, è stato un atto di pura e semplice barbarie, scientemente compiuto senza motivazione e giustificazione di sorta, a danno degli stessi abitanti che noi avevamo accolti e benevolmente protetti. Per questo lo segnalo in modo particolare alle autorità superiori.
      « Essendo così cessate le ragioni che mi consigliavano diversamente, ho fatto dirigere i tiri sui due paesi di Varda e di Arabba, che furono danneggiati. In tale occasione si è accertato che quelle località erano centri occupati militarmente. »
      Pochi giorni più tardi si aveva notizia come la ridente città di Roncegno, perduta dagli austriaci, fosse stata da essi condannata alla distruzione. E di ciò dava conferma il seguente rapporto ufficiale del comandante di una delle nostre divisioni operanti in quella zona :
      « Verso le 13 di ieri il nemico, dal Panarotta, lanciò sopra Roncegno tre granate incendiarie. Due di esse colpivano il quartiere nord-est dell'abitato, producendovi un vivissimo incendio che durò sino a questa mattina e distrusse una diecina di fabbricati. Furono immediatamente inviate forze di fanteria e carabinieri per


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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