Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERRA
      « La corrispondenza epistolare di alcuni soldati russi che, prigionieri degli austriaci e adibiti sulla nostra fronte a pesanti e pericolosi lavori di difesa, riuscirono a riparare in Italia, contiene commoventi testimonianze dell'affettuosa accoglienza quivi ricevuta e dell'inumano trattamento loro fatto dai comuni nemici. Vari soldati informano le loro famiglie che dai campi di concentrazione nell'interno furono condotti sulla nostra fronte, dove venne loro ordinato di scavare trincee, di mettere in opera reticolati; a quelli che si rifiutavano venivano inflitte punizioni che erano supplizi, come il digiuno per tre o quattro giorni, le percosse, il farli rimanere con i piedi legati e con i polsi incrociati dietro la schiena, sospesi ad un palo sino allo sfinimento.
      « Il sergente Alessandro Sergieiev del 279° reggimento fanteria rammenta il nome del generale austriaco Hofmard, il quale interrogava i sospesi per sapere se essi recedevano dal rifiutarsi al lavoro : se persistevano nel rifiuto li faceva percuotere. Il Sergieiev è stato tenuto digiuno per quattro giorni e condannato alla fucilazione.
      « Il soldato Gregorio Sierko ebbe legata una mano ad un piede per sei ore durante due giorni consecutivi. Il sergente Clemente Jeromienko narra del suicidio del soldato Andrea Rodkin del 9° reggimento dei cacciatori- di Siberia. Il Rodkin era ammalato e non poteva lavorare : vi fu costretto ugualmente e brutalmente percosso, ma alla fatica ed al supplizio non potè reggere. Anche il soldato Seveiuk del 14° cacciatori e dello stesso gruppo di prigionieri ha tentato di uccidersi.
      « Una narrazione tragica è anche quella del caporale Daniele Mandrikin del 229° fanteria. Egli venne condotto dal campo di internamento di Reichenberg sulla fronte italiana insieme ad altri prigionieri russi. Colà gli austriaci volevano costringerli a scavare trincee ed a preparare reticolati. Quei prigionieri vi si rifiutarono. Furono allora minacciati che l'ordine di fucilazione sarebbe stato eseguito e con un fuoco a salve gli austriaci fecero loro credere di aver giustiziato una
      « ai —


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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