Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
      rono, e la fucilazione fu eseguita nel modo seguente : 150 prigionieri russi furono ammassati davanti al caseggiato elle serviva loro di ricovero. Tale caseggiato è prospiciente alla strada, costeggiata da un piccolo ruscello, e sul ruscello vi è un piccolo ponte in legno. Gli allievi ufficiali si schierarono in quadrato (su tre lati).
      « Ad ogni condannato veniva fatto attraversare il ruscello e sull'altra riva era raggiunto dai quattro volonterosi i quali, con le bocche dei fucili a dieci centimetri dal suo corpo, lo freddavano con due palle al petto e due palle alla testa. Data la grande ressa di allievi ufficiali che volevano contribuire alla fucilazione, ogni russo venne giustiziato da quattro persone differenti. Il cadetto prigioniero racconta che un sergente (istruttore del plotone) chiese di poter anche lui contribuire all'opera : ciò che gli venne concesso. II quinto russo venne graziato perchè, insieme con gli altri, avendo perso l'animo, accettò di mettersi al lavoro. Il cadetto afferma che i fucilatori erano tutti di nazionalità tedesca, oltre qualche tirolese, fra i quali il sergente istruttore suddetto. »
      È un'orribile storia; ma non si trattava di fatti isolati, bensì di un sistema truce e barbarico, che disonora l'esercito austriaco. Ecco un altro comunicato ufficiale italiano in proposito :
      « Due nostri soldati fatti prigionieri dagli austriaci, condotti in Serbia ed evasi poi in Romania, sono stati dallo Stato Maggiore romeno consegnati al nostro ministro a Bucarest. I due militari, tali Roccuzzo Giovanni già caporale al 3° fanteria, e Bergallo Giacomo già caporale nel 156° fanteria, hanno dichiarato al nostro addetto militare a Bucarest di aver potuto compiere l'ardita evasione col favore della popolazione serba, trovando poi fraterno soccorso in Romania.
      « Essi hanno anche concordemente affermato che in Serbia l'autorità militare austriaca costringeva, anche con la violenza, i prigionieri di guerra a lavori di fortificazione campale. Nella località dove i due caporali prestavano l'opera propria in lavori di carattere milita-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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