Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIALa flotta italiana, posta in condizione di difficoltà enormemente maggiore per la diversa configurazione delle coste, s'impose tuttavia alla flotta avversaria e ne rese vana quasi sempre la subdola insidia sottomarina. Nondimeno qualche perdita non poteva mancare : e perdemmo l'Amalfi e la Garibaldi.
      Il critico navale, più sopra citato, osservava giustamente che in quella prima fase della guerra — da noi aspramente combattuta nelle più svantaggiose condizioni strategiche, che andava dalla conformazione delle coste alla circolazione delle acque marine, la quale spingeva verso la nostra sponda quanto il nemico abbandonava dalla sua — in quella prima fase le perdite dolorose erano per noi inevitabili, perchè dovevamo con l'arte compensare gli svantaggi della natura. Infatti dovevamo togliere al nemico le sentinelle avanzate contro le nostre coste; costringerlo a non aver liberi tutti gli innumeri passi per cui poteva giungere a noi per la via più comoda e più breve; distruggere quelle stazioni di rifornimento più prossime che agevolavano l'autonomia dei suoi mezzi insidiosi; sventare i piani che esso maturava al sicuro delle sue basi potenti e che potevano essere facilmente attuati, mercè la protezione delle condizioni idrografiche delle sue coste e del suo arcipelago. Per tutto ciò occorreva che le nostre navi si portassero presso le coste nemiche, e infatti vi andavano arditamente.
      « Quando si saprà quello che oggi si deve tacere — notava ancora il critico navale — si resterà stupiti che fra tante insidie le nostre navi di crociera e di esplorazione abbiano percorso tante e tante miglia e che i nostri mezzi aerei si siano dimostrati instancabili. »
      L'Amalfi aveva lasciato il porto di Venezia nella notte del 6 luglio, scortata da alcune cacciatorpediniere. Per un'ora filò cautamente, senza incidenti; alle 4 le vedette segnalarono un sommergibile a babordo. Scor-gevasi infatti a un centinaio di metri, poco più, il periscopio d'un sommergibile che s'avvicinava. Un minuto dopo l'Amalfi dava un tremendo sobbalzo : un siluro l'aveva colpita presso a poco a una quarantina di metri
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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