Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
      dal dritto di prora e l'acqua già irrompeva per lo squarcio enorme prodotto alla carena. Fu tentato di metter in azione le pompe: inutile manovra : la sorte della nave era decisa. Le macchine però continuavano a funzionare.
      11 comandante chiamò in coperta tutto l'equipaggio e diede con calma ed energia gli ordini per la loro salvezza; poi, schierati gli uomini a poppa, innalzò il grido elettrizzante di « Viva l'Italia! Viva il Re! », che da ogni petto partì altissimo, mentre la nave lentamente si inclinava con un gorgoglio che pareva un lamento. Nessuna scena tumultuaria; un marinaio corse a baciar la bandiera, un grappolo umano s'aggrappò ad essa; poi a mano a mano che l'incrociatore piegava affondando, i marinai, seminudi, quali cinti da salvagente, quali abbandonandosi al vigore dei propri muscoli, si lanciarono in mare.
      Gli ufficiali di coperta e di macchina rimasero a bordo sino all'ultimo istante, sino a che la nave s'arrovesciò. Si scorse allora da bordo delle torpediniere come lo squarcio fosse tale da fenderla profondamente. Tuttavia le eliche giravano ancora.
      Tutto ciò si svolse in otto minuti. Poi VAmalfi scomparve.
      La fine della Garibaldi era così annunciata da un bollettino ufficiale del 19 luglio :
      « All'alba del 18 corrente la divisione dei nostri vecchi incrociatori corazzati Varese, Ferruccio, Garibaldi e Pisani ha avvicinato le acque di Cattaro, rendendo palese la sua presenza col bombardare e danneggiare seriamente la ferrovia presso quella località. Nello stesso tempo navi sottili agivano contro Gravosa, distruggevano il deposito delle macchine, caserme e vari edifici militari, ed eseguivano mediante sbarchi una ricognizione nell'isola di Giuppana. Le corazzate nemiche, rifugiate nella base di Cattaro — le quali, benché di tipo non moderno, avrebbero potuto affrontare la nostra divisione di antichi e modesti incrociatori — non sono u-scite dal porto, pure avendo le macchine pronte.
      « Mentre le nostre navi si allontanavano, sono state
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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