Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
per ottenere dei vantaggi positivi contro il nemico. La marina italiana prosegue, e non è certamente la scomparsa di qualche unità che la farà esitare, in un'opera di grande difficoltà nell'Adriatico... Essa non esita ad affrontare il vespaio dell'arcipelago dalmato con le sue migliaia di isole e di canali stretti e sinuosi, adattissimi agli agguati. Essa sa che il sommergibile, il terribile strumento di distruzione rivelato dalla guerra moderna, la attende, pronto a lanciare siluri, sa quanto sia grande il pericolo, ma sa anche che deve compiere un dovere glorioso, e l'adempie con calma, senza preoccuparsi del pericolo.
« I risultati ottenuti dalla flotta italiana tanto con le sue belle navi che con i suoi aeroplani — giacche bisogna associare gli aviatori italiani ai marinai nei tentativi contro le coste austriache — sono di effettiva importanza, e se li raffrontiamo alle perdite subite, queste ci sembreranno lievissime in confronto ai vantaggi che l'Italia si è assicurato sulla costa orientale dell'Adriatico e al controllo che essa ha dell'intera navigazione in quel mare, vantaggi e controllo che soltanto potevano ottenersi con navi di superficie e che i sommergibili non potranno mai dare ai suoi avversari. »
La vendetta nostra sui sommergibili austriaci non doveva tardare. Nei primi giorni d'agosto ne furono affondati due : l'a U. 12 », silurato da un nostro sommergibile nell'alto Adriatico, perì con tutto il suo equipaggio; l'« U. 3 » fu affondato nel basso Adriatico, e il comandante in seconda e undici uomini furono fatti prigionieri.
Al principio di settembre, presso Capo Planka ad ovest di Spalato, fu silurata la torpediniera austriacaN. 51.
Questa guerra spietata mossa ai sommergibili nemici entrava nel quadro della vasta ed ignorata attività che svolgeva giorno per giorno la nostra Marina, E il nostro naviglio subacqueo partecipò ben efficacemente a quell'azione.
« Assai diverso — notava Roberto Cantalupo — il
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