Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcomportò conformemente alle tradizioni marittime, e che gli tÌuscì di salvare la maggior parte dell'equipaggio del Monge; ima non avendo assistito a questa parte del combattimento, non posso dirne alcunché di preciso.
      « D'altra parte, la squadra dei cacciatorpediniere francesi doveva incontrare sulla sua strada una delle navi austriache, e ciò in condizioni particolarmente pittoresche. Codesta nave teneva una rotta normale, ma andava a piccola velocità. Il cacciatorpediniere francese Casque le si avvicinò prudentemente, e constatò con sorpresa che non c'era anima viva sul ponte. La nave sembrava deserta e continuava la sua via pacificamente, senza sembrare di accorgersi di tutto jl rumore che si faceva intorno a lei. Il Casque le inviò un siluro che deviò; poi, temendo una finta da parte della nave misteriosa, le si avvicinò ancora, ma questa volta rapidamente e aprì il fuoco. La nave non rispose; soltanto i getti di vapore che si levarono dalla macchina sventrata dai proiettili, mostrarono chiaramente che la nave era sotto pressione. Per quanto bizzarro l'avvenimento potesse sembrare, si dovette credere all'evidenza : si tirava su una nave che era stata abbandonata prematuramente e che continuava il suo viaggio da sola. Alcune cannonate la colarono a fondo. Si seppe qualche ora dopo che si trattava del Lf^a, il secondo cacciatorpediniere austriaco che la manovra italiana era riuscita a condurre su una mina, e ohe s'era prodotto delle gravi avarie (era là evidentemente la spiegazione della seconda esplosione che avevamo udita) : giudicato perciò, da uno degli incrociatori austriaci venuti in soccorso, in i-stato assai pietoso, era stato abbandonato, dopo che il suo equipaggio era stato posto in salvo. L'esplosione aveva dovuto evidentemente risparmiare una delle macchine, così che il Liì^a aveva continuato la sua strada come un cavallo abbandonato dal suo cavaliere che cerca di tornare al piccolo trotto alla scuderia.
      « Gli austriaci intanto, che non avevano tardato a rendersi conto che l'azione minacciava di presentarsi in cattive condizioni per essi, rifiutarono il combattimento e si decisero ad una rapida ritirata. »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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