Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdo già erano state compiute le operazioni di scarico. Ad ogni modo, non un solo soldato serbo è perito in mare.
      « Le nostre navi e quelle alleate hanno, ogni qual volta è stato loro consentito dalle circostanze, decisamente ed efficacemente contrattaccato il nemico.
      « Nei primi giorni di gennaio un sommergibile austriaco è stato affondato, due altri con ogni probabilità sono andati perduti in quegli stessi giorni, ed un idrovolante nemico è stato ricuperato nei pressi di Valona. » Giustamente i critici navali mettevano in rilievo che le operazioni accennate in questo comunicato includevano il fatto, militarmente notevolissimo, che la flotta nemica era stata messa in condizione di non poter svolgere una nreoccupante offensiva, senza la quale condizione sarebbe stato temerario avventurare nel mare un convoglio di truppe.
      Ora, l'imposizione di questa condizione era più che mai ardua a effettuarsi nel nostro teatro di guerra, non solo perchè l'Adriatico è un mare ristretto, ma anche per altre speciali circostanze-.
      Innanzi tutto, quando si tratta di trasportare contingenti di uomini, si procura di tenere celato al nemico il luogo di imbarco e quello di sbarco.
      Potevamo noi in Adriatico fare assegnamento su questo segreto? O era obbligatorio il punto di imbarco se trasportavamo soldati austriaci e bulgari prigionieri dei serbi o soldati serbi o montenegrini o autorità, governi e regnanti stranieri? Ovvero lo era quello di sbarco se trasportavamo i nostri soldati o viveri?
      Ancora : generalmente tra il luogo di partenza e quello di arrivo si ha da un qualche lato libera un ampia distesa di mare, la quale permette una grande scelta di rotte per recarsi al porto di destinazione; si allunga, è vero, il cammino, ma si hanno grandi probabilità di sfuggire alle ricerche del nemico. Ciò è chiaro : basti pensare in quanti modi per esempio si può andare da Spezia a Messina : lungo la costa a ponente dell'Elba; fra l'Elba e la Corsica, a ponente della Corsica e rientrando per le Bocche di Bonifacio a levante della Sardegna, o a ponente di tutte e due queste isole, e così
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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