Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERRAvia; e un nemico avrebbe il suo da fare in questo caso a mettersi alla ricerca del convoglio.
Ma quale scelta di rotte potevano avere i nostri convogli in Adriatico, fra due sponde che si guardano alla distanza di una sessantina di miglia?
I nostri percorsi erano di fatto obbligatori ed il nemico non poteva avere il minimo dubbio sul luogo dove incontrarci se all'incontro avesse potuto muoversi...
« Non sarà mai scritta — osservava il Corriere della Sera — una storia di operazioni navali riguardanti trasporti di truppe in guerra nella quale non sia onorevolmente ricordato il compito che la nostra flotta ha assolto in questi giorni. Nè esso sarà mai taciuto auando dovranno citare esempi di ciò che importa e della influenza che nei conflitti esercita il dominio del mare. Per questo dominio un piccolo esercito eroico, sopraffatto, si va a ricostituire e migliaia di prigionieri austriaci ancora validi, ohe avrebbero potuto far ritorno fra le file del nemico, sono da noi custoditi; e — ci sia scusata la divagazione — narreranno un giorno le cure e i trattamenti umani che essi, laceri, affamati, estenuati, ebbero da noi e dalla nostra gente. »
II 26 febbraio, un nuovo comunicato ufficiale recava i seguenti particolari :
« La difficile operazione per lo sgombero delle truppe serbe, montenegrine ed albanesi dal territorio dell'Albania, è ormai compiuta.
« Oltre 200.000 uomini e quadrupedi e materiali sono stati senza la minima loro perdita raccolti, vettovagliati e trasportati a traverso le più gravi difficoltà logistiche e marittime, mercè l'armonica azione della nostra Marina e delle alleate e dei distaccamenti di nostre truppe opportunamente dislocati lungo la costa albanese.
« Ultimato lo sgombero con la partenza da Durazzo del Goveno albanese, anche la nostra brigata colà dislocata ha iniziato, malgrado gli attacchi di ingenti forze nemiche, il suo ripiegamento secondo il piano prestabilito.
« Le operazioni di imbarco, sebbene gravemente
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. XVI 7
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