Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
      dei serbi, montenegrini ed albanesi, sono state imbarcate e senza incidenti di sorta trasportate nella nostra base di Valona.
      « Il materiale bellico ancora efficiente è stato pure imbarcato e quello antiquato o mal ridotto inutilizzato e distrutto. »
      Non a torto la stampa qualificava questo episodio come una brillante operazione della nostra marina. Il critico navale del Corriere della Sera ricostruì quest'operazione in un quadro vivace.
      Il tempo è cattivo nel basso Adriatico. Soffia il vento tempestoso da scirocco, che in quel mare solleva onde altissime. Le nostre truppe, le quali hanno bravamente assolto il difficile compito di mantenere indisturbato dal nemico lo sgombero dell'esercito serbo, di truppe montenegrine e albanesi, di autorità e di notabili, fronteggiano valorosamente il nemico che, approfittando degli indugi e degli ostacoli creati dal mare agitato, le stringe con forze assai preponderanti e le incalza sempre più da vicino, tanto anzi che guadagnando terreno riesce a stabilire batterie di cannoni in posizioni convenienti. E posizioni convenienti evidentemente sono quelle che battono le strade per cui devono passare le nostre truppe per imbarcare; e più ancora quelle altre che permettono di tenere sotto il fuoco delle artiglierie gli imbarcatoi. Urge far presto che le nostre forze, non inviate per tenere il campo, hanno già ultimata la loro missione e ogni ulteriore indugio può costituire un grave pericolo. Ma se con la tenacia e l'ardimento si vincono molte difficoltà, non si domano gli elementi. L'imbarco non è possibile, nè è possibile che cacciatorpediniere o naviglio sottile, sbattuti e inondati dai flutti, possano spiegare una qualche azione offensiva contro le posizioni nemiche.
      Sta di fatto tuttavia che le batterie dell'avversario sono ridotte al silenzio, e noi logicamente ne deduciamo che navi più grandi e quindi con maggiore stabilità di piattaforma, forse incrociatori, hanno compiuta la bisogna, la quale non cessa però di essere ardua. I movimenti del rullio e del beccheggio non consentono una e-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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