Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « S. E. il generale Piacentini è sbarcato a Vallona ed ha già assunto il comando affidatogli. )>
      Pochi giorni più tardi un collaboratore del Journal, giunto a Vallona, trovava la città completamente trasformata.
      «È ora — egli diceva — un vero campo trincerato, le cui fortificazioni inespugnabili proteggono l'esercito italiano. Il generale Piacentini, succeduto al generale Bertotti nel comando del corpo speciale, ha sotto i suoi ordini una forza composta di truppe solide determinate ad azione intensa e pronte a tutte le eventualità. Nelle strade, lungo le casupole dominate dagli esili minareti, è ora sull'abominevole selciato un'animazione intensissima : autocarri italiani accelerano la corsa, soldati si urtano intorno al Quartier generale. Aeroplani italiani sorvolano la rada ove sono ancorate potenti corazzate in vigile servizio di guardia. Si sente in tutto questo e-strinsecarsi la fiera volontà di riuscire ad ogni costo, da cui sono animati gli italiani.
      « L'evacuazione di Durazzo si compiè in ottime condizioni. Gli austriaci avevano raggruppato intorno alla capitale albanese ventidue battaglioni e un'importante quantità di artiglieria da montagna insieme con mortai da 150; ma gli italiani si servirono con grande profitto delle mitragliatrici, sicché, mentre le perdite italiane furono insignificanti, gli austriaci lasciarono duemila uomini sul terreno.
      « L'imbarco delle truppe italiane non potè invero effettuarsi che superando molti ostacoli : il mare era a-gitatissimo e il trasporto degli uomini incontrava difficoltà sotto il fuoco degli austriaci sostenuti dagli albanesi : tuttavia tutti vennero imbarcati.
      « Gli albanesi — osservava il corrispondente — si mostrarono sempre ostili alla causa degli Alleati. Essad pascià è talmente impotente a raffrenare questo atteggiamento degli albanesi, che ha dovuto lasciar Durazzo proprio mentre il Principe di Wied rientrava nel suo regno. Gli austriaci sono riusciti ad organizzare montanari albanesi in bande armate, composte per metà di mir-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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