Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
batros ritentano la prova, e si avviano verso Verona ad una quota dai 3500 ai 4000 metri. Con rapidità fulminea i nostri Aviatik iniziano una crociera lungo lfe due rive d'accesso più temibili, la Vallarsa e la Val d'Adige, e tutti i nemici son ricacciati cogli apparecchi crivellati di colpi.
E che dire della seconda squadriglia mista di Far-man fe Nieuport, che dopo aver respinti attacchi nemici contro Udine ed aver attaccati ed abbattuti aeroplani austriaci oltre il confine, il 7 e 13 settembre, il 18 ottobre, il 19 novembre, il 12 febbraio, il 31 marzo, e dopo aver eseguito oltre 450 voli di caccia, nel mese di aprile ha sostenuto otto combattimenti, fra i quali quello del 7 a-prile, in cui tre apparecchi nemici furono abbattuti e gli aviatori uccisi o fatti prigionieri?
Per di più vi è sempre .nell'opera dei nostri aviatori — come ddl resto in quella di tutti i soldati dell'esercito d'Italia — una baldanza gioiosa, fiorita d'ironia, tanto più preziosa di fronte all'impotente rabbia del nemico.
Il 19 marzo, giorno di S. Giuseppe, il nemico festeggiava l'onomastico dell'Imperatore. Nel programma dei festeggiamenti vi. era anche un'incursione sul territorio nostro, annunziata abbondantemente con biglietti a stampa, lanciati da un velivolo avversario sulle nostre linee alcuni giorni innanzi. All'ora designata i nostri a-viatori sono pronti per ricevere degnamente i nemici, ma hanno un bell'aspettare tutto il pomeriggio! Gli avversari, sia per un improvviso attacco di prudenza, sia per paura delle condizioni atmosferiche tutt'altro che favorevoli, mancarono all'appuntamento. Era — convenitene — una mancanza di galateo -aeronautico; ed i nostri non si sentirono di sopportarlo senza reagire. Fu allora che il Maggiore comandante del gruppo, recando a bordo come osservatore un altro Maggiore, pensò di fare egli stesso una visita al nemico, e si avviò su Gorizia, dove vi era una grande esposizione di bandiere, le musiche suonavano e i soldati bivaccavano. Giunti sulla città ad una quota di 1400 metri, i nostri iniziarono il lancio delle bombe, quando ecco un turbine improvviso li avvince fra le sue spire, e fra il terrore dei nostri sol-
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