Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Pensiamo : Giorni sono un monoplano, pilotato da un giovine e valoroso aviatore, s'era alzato a volo per riconoscere alcune posizioni nemiche. La giornata era un tripudio di sole; quando il velivolo prese lo slancio e cominciò a salire, in una lunga diagonale, fu salutato dal grido festoso delle nostre truppe; man mano che la macchina passava sopra le trincee, in un barbaglio di luce, la voce del motore si spandeva, come una voce amica, sulle nostre linee. Salì, salì, fu lontano, in alto... Ad un tratto dai posti austriaci si incominciò a tirare; da tutti i ripari scrosciava, contro il « falco » italiano, una fucileria infernale, cui si aggiunse presto il grandinare rapido e secco delle -mitragliatrici. Poi vennero gli shrapnels. I nostri ufficiali seguivano trepidamente, coi cannocchiali, la macchina che saliva, saliva sempre, mentre intorno le nuvolette degli shrapnels sembravano comporle un'aureola. Nelle nostre linee i soldati erano presi da un'eccitazione fantastica; protesi fuori dai ripari, migliaia e migliaia di uomini seguivano commossi, ansiosi, trepidanti, il punto nero sospeso sul fragore della mitraglia, inseguito dalla grandine della morte...
      « Appelli, richiami, esclamazioni, suonavano in tutti i dialetti : « Forza, forza... Più alto! Coraggio! Non lo pigliate! )) L'aeroplano s'era dato a un'improvvisa danza, saliva, scendeva, turbinava, « puntava » nello spazio come per una gigantesca capriola, si impennava verso l'alto, si inchinava in vorticosi oirages; si comprendeva che l'aviatore usava tutta la sua maestria per offrire il minor bersaglio possibile. Ed i soldati seguivano, frementi, la magnifica virtuosità dell'ardito acrobata aereo.
      « Ad un tratto scoppiò un urlo di ràbbia, di dolore, di dispetto. L'aeroplano sembrava precipitare a piombo sulle linee nemiche, fra il raddoppiato clamore del fuoco che si accaniva contro di esso. Ma improvvisamente ribalzò in alto, riprese la direzione del nostro campo, ritornò vertiginoso, vittorioso, trionfante, inseguito ancora dagli spari, protetto da una miracolosa immunità che sembrava venirgli dall'acclamante entusiasmo commosso dei soldati. Quando si posò sulla prateria donde era partito, nulla potè trattenere i soldati che erano intorno; si
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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Giorni