Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
precipitarono intorno alla macchina che aveva le ali traforate dal ricamo di parecchi proiettili, sollevarono l'aviatore, lo portarono in trionfo — sotto lo sguardo benevolo degli ufficiali che lasciavano fare, commossi.
« Tutti i soldati, di tutte le armi, adorano l'aeroplano; lo hanno quasi divinizzato... »
L'azione dei nostri aviatori seppe rapidamente intensificarsi e .perfezionarsi. Lo stesso nemico dovette riconoscerne i meriti singolari.
Così l'ufficioso Neues Wiener Tagblatt si occupava in una lettera dall'Isonzo della aviazione italiana e scrisse queste significanti parole :
« Il servizio di aviazione sulla fronte dell'Isonzo ha preso negli ultimi mesi proporzioni molto notevoli. Anzitutto sono stati gli italiani ad adottare il sistema di concentrare su questo teatro della guerra forti squadre di aeroplani costringendoci così a opporre loro forze importanti. Il compito dei nostri aviatori sull'Isonzo non è facile. Veramente l'orientamento è facilissimo, perchè si ha sempre come principale punto di appoggio il mare. Le ricognizioni di dettaglio sono invece molto difficili. In causa della vicinanza del mare l'aria in questa regione è spesso molto fosca e impedisce di scoprire i contorni di opere di fortificazione le quali, per giunta, sono mascherate molto bene dal nemico. Se poi il cielo è sereno e l'aria è pura e trasparente, allora siamo costretti ad e-levarci ad altezze considerevoli per poter essere, almeno fino ad un certo punto, sicuri contro il fuoco dell'artiglieria nemica. Le fotografie prese a 2500 o 3000 metri di altezza devono essere nitidissime, perchè possano essere utili dal punto di vista militare.
« Gli italiani tirano sempre con molta violenza contro gli aeroplani e dis-pongono di una grande quantità di eccellenti cannoni contro i velivoli ed i dirigibili. Perciò i nostri aviatori devono stare molto attenti, se vogliono riuscire a sottrarsi al fuoco sempre ben diretto. Di più la ricognizione di giorno è resa molto difficile dagli aeroplani italiani, concentrati in gran numero sulla fronte dell'Isonzo. Appena uno dei nostri aeroplani si avvicina
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