Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
torno incolume, nonostante il vivo fuoco delle artiglierie nemiche.
« Ancora nell'alto Adriatico le batterie antiaeree della regia marina hanno abbattuto un idrovolante nemico. I due ufficiali di marina che lo montavano sono stati fatti prigionieri. »
Nello stesso mese d'aprile i nostri Caproni compirono un fortunato attacco contro le installazioni militari vicine a Trieste. Un triestino, fuggito in quei giorni dalla sua città, così ne riferì al Gazzettino di Venezia :
« L'efficacia dell'incursione fu evidentissima. Quasi tre tonnellate di alto esplosivo produssero danni enormi. L'aerodromo di Servola fu tutto sconvolto, e le autorità presero misure per impedire la conoscenza di quanti han-gars andarono distrutti e di quanti aeroplani furono infranti; ma il disastro fu completo. Gli apparecchi italiani furono inseguiti dal fuoco delle artiglierie, ma nessuno fu colpito.
« 1 cannoni abbatterono, invece, presso Zaule, a cinque chilometri da Trieste, un apparecchio austriaco dei pochi che si erano innalzati tentando di dar la caccia ai nostri. I due aviatori furono trovati cadaveri. Si cercò in ogni modo di nascondere il grave errore. Alcune delle vittime furono colpite non dalle bombe dei velivoli italiani, ma dalle granate imperfette delle batterie austriache, che invece di scoppiare in aria esplodevano a terra. Il luogotenente di Trieste che si recò al letto dei feriti per protestare contro la crudeltà dei sistemi italiani, si sentì ricacciare in gola la menzogna da un popolano che, alzatosi sul letto, ebbe il coraggio di dire ohe solo gli shrapnels avevano commesso i veri delitti ».
Siccome 1' Austria cercava di accreditare versioni menzognere di quella nostra incursione, il governo italiano rispose con questo comunicato ufficiale :
« Il bollettino di guerra austriaco, nel dare notizia della felice incursione compiuta il giorno 21 dai nostri Caproni sulla stazione degli idroplani nemici presso Trieste, afferma che i nostri aviatori lanciarono sulla città venticinque bombe, uccidendo nove borghesi dei quali cinque fanciulli, e soggiunge — con un'affermazione che
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