Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
      Dopo la presa di Caporetto, la nostra avanzata si biforcò lungo l'Isonzo, a monte ed a valle. Ma per operare con sicurezza, bisognava pensare al Km ; era questo il nome originario e barbarico del Monte Nero. Assicurarsene era una condizione indispensabile non solo per continuare la doppia avanzata lungo l'Isonzo, ma anche per poter tenere Caporetto, che sentiva già indirettamente la minaccia dei forti di Tolmino e non a-vrebbe potuto assolutamente rimanere sotto quella diretta delle batterie mobili che gli austriaci avevano preparate sul Monte Nero.
      « La conquista di Monte Nero — notava Filippo Sacchi — non è stata soltanto un seguito di attacchi arditi, di insidie animosamente rovesciate, di mischie finite alla baionetta, ma è stata anche e sopra tutto una formidabile architettura tattica e logistica. Là non c'era soltanto un monte da prendere, un monte mirabilmente difeso dove il nemico aveva preparato nella roccia viva trincee con le loro feritoie e i loro camminamenti coperti, chilometri di reticolati perfino nei nevai, tutte le difese che l'asprezza del sito e la lunga preparazione gli consentivano, ma c'era anche un monte quasi senza sentieri, in più punti dirupatissimo, inaccessibile agii a-nimali dei someggi, e dove pure occorreva di portar quotidianamente vettovaglie e munizioni e armi e utensili, tutto l'enorme peso senza numero che migliaia d'uomini in marcia si portan dietro... "».
      È stata un'impresa incredibile. Un tenente austriaco, prigioniero dei nostri, così la descrisse ad un collaboratore della Tribuna :
      « Da alcuni giorni, con tiri d'artiglieria precedentemente aggiustati e con fuoco di mitragliatrici, noi battevamo, certo non senza efficacia, le posizioni che la fanteria italiana era riuscita a conquistare ed a mantenere solidamente sul massiccio.
      « All'altezza di quasi 2000 metri avevamo la padronanza di notevoli passaggi che costituivano una minaccia costante e grave per le posizioni del Monte Nero. La cresta che occupavano le truppe di cui ero uno degli ufficiali, appariva imprendibile. Da tre lati le pareti roc-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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