Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
      che qua il nemico dietro i suoi ripari. Tramontava il sole; e i nostri dopo queste eroiche prove, giungevano proprio sotto la vetta della collina, a pochi metri dal culmine. E qua sostarono qualche ora, le ore della notte piena.
      La notte cedeva ai primi albori del nuovo giorno — il giorno 17 — e il reggimento di sinistra compiè l'ultimo sbalzo avanti; e fu su la « quota 383 ». Vi si era appena stabilito, che ingenti riparti di truppe fresche austriache lo contrattaccarono vigorosamente, tentando, con una serie di furiosi assalti, di ributtarlo giù per il pendio. Ma già su la vetta, dall'altro lato, si affacciava il nostro reggimento di destra; e questo investiva gli austriaci sul' fianco, li sgominava, li metteva in rotta. La « quota 383 » era definitivamente conquistata : alle otto e mezzo le bandiere dei tre reggimenti che avevano compiuto 1' indimenticabile impresa, si spiegavano su la vetta, al sole e alla vittoria.
      Il campo trincerato di Gorizia — scriveva il corrispondente di guerra della Morning Post —• non è in realtà che una prodigiosa fortezza naturale in cui pare che la natura abbia spontaneamente messo la sua opera a contributo dell'uomo. La città è nel suo centro, ricinta tutt'intorno dall'Isonzo, verso mezzogiorno, verso il nemico, barriera di acque precipitose ed infide che sembra gelosamente proteggerne la sicurezza. E lungo il fiume, e oltre il fiume, da oriente ad occidente, uno spalto non interrotto di colline e di montagne circonda Gorizia.
      Vedute da lungi esse hanno la caratteristica estetica regolare e quadrata di gigantesche ridotte. Il loro ordinamento, la loro successione, la loro continuità fanno la loro potenza. Dal Monte San Michele al Monte Sabotino, la muraglia è riallacciata, rinforzata ed integrata dal fiume. Non vi è un solo punto di questa barriera frontale di Gorizia che lasci aperta una porta all'invasore. Essa domina tutta la grande valle dell'Isonzo, dal mare a Gorizia, tutta la regione del Collio, da Gorizia a Cormons, tutta la piana del Friuli, da Cormons a Cividale.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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