Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAordini di trincee solidamente blindate e protette da reticolati furono successivamente presi d'assalto ed espugnati; duemila prigionieri, tra cui 30 ufficiali, sei mitragliatrici, 1500 fucili e grandi quantità di munizioni restarono nelle nostre mani.
« Stamane lungo tutto il fronte dell'Isonzo l'attacco è stato ripreso con rinnovata energia. »
E il 22 dello stesso mese, il generale Cadorna annunziava :
« Sulla fronte dell'Isonzo la nostra offensiva continuò ieri a svilupparsi in tutta la zona, dal Monte Nero all'altipiano del Carso. Qui, ad onta di un ritorno offensivo del nemico che mirava a staccare la nostra sinistra dai ponti dell'Isonzo, abbiamo conservato ovunque le nostre primitive posizioni, ed avanzato notevolmente in parecchi punti. Abbiamo di nuovo fatto prigionieri, circa 500, e prese molte armi e munizioni.
« Esplorazioni aeree e dichiarazioni di prigionieri, segnalano l'arrivo al nemico di rinforzi che, secondo i prigionieri stessi, verrebbero inviati frettolosamente ed alla spicciolata sulla fronte, per riparare alle grandissime perdite subite dal nemico. »
All'indomani il bollettino recava : « La battaglia continua lungo tutta la fronte dell'Isonzo e il successo delle nostre armi si viene sempre meglio delineando.
« Nella zona del Monte Nero le truppe alpine iniziarono l'avanzata lungo l'aspra dorsale di Luznica. II nemico oppose vigorosa resistenza, ma i nostri riuscirono a strappargli taluni punti più avanzati, infliggendogli -orti perdite e prendendo anche un centinaio di prigionieri.
« Di fronte a Piava ed a Gorizia continuano i nostri lenti progressi. Furono conquistati altri trinceramenti e catturati un cannone lanciabombe, una mitragliatrice, fucili, munizioni ed altro materiale da guerra.
« Nel Carso, durante la notte sul 22, il nemico pronunziò numerosi attacchi, tutti falliti. Al mattino poi, sopraggiuntigli nuovi ingenti rinforzi, esso, dopo avere eseguito una intensa preparazione con fuoco di artiglieria, irrompeva con dense masse sulla nostra fronte,
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