Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERRA
« Anche delle nostre truppe di linea i prigionieri nemici dovettero riconoscere l'indomito valore. Ciò che più li stupì fu l'impeto degli attacchi alla baionetta, e la eroica condotta degli ufficiali, contrastante con il metodo tattico degli ufficiali austro-ungarici. Fu per virtù sopra tutto di queste ripetute azioni a fondo della fanteria italiana, che grossi reparti nemici con molti ufficiali dovettero arrendersi, e che ad ogni passo innanzi della nostra sistematica offensiva, corrispose generalmente la cattura di molti nemici.
« L'importanza dei nostri successi è dimostrata dalla pertinacia con cui il Comando austriaco volle contrastare la nostra avanzata e ritoglierci le posizioni conquistate sull'altipiano del Carso. Molte masse di truppe fresche ci furono lanciate contro nella speranza di spezzare le nostre linee e di ricacciarci dal monte nella valle e oltre il fiume. Ma questi conati finirono con grandi massacri, dovuti specialmente al nostro fuoco di artiglieria, e con la resa di numerosi soldati di ogni razza del policromo Impero. Reparti, reduci per lo più dal fronte orientale, furono così annientati e decimati; e la vigorosa controffensiva, voluta dal Comando austriaco a prezzo di qualunque sacrificio, miseramente fallì.
« Innumerevoli furono gli episodi di valore militare : ufficiali e soldati traversarono impavidi raffiche di fuoco, continuarono ad avanzare quantunque feriti, vollero ritornare sulla linea appena medicati, e diedero alla patria l'estremo pensiero, le ultime parole. Nei posti di medicazione, nelle colonne di feriti, negli ospedali, non un lamento, non una imprecazione, ma la più serena compostezza, il più fiero stoicismo.
« Commovente la solidarietà affettuosa tra ufficiali e soldati. Gli ufficiali ifurono sempre e dovunque in mezzo ai soldati, senza risparmiarsi, desiderosi di confortare con la loro presenza, con il loro consiglio, nei momenti più difficili i propri dipendenti; i soldati rischiarono e diedero la vita per salvare i loro ufficiali feriti o per ricuperarne le salme gloriose. Quanta differenza tra questa solidarietà fraterna, che è una delle più belle ca-
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. XVI IO
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