Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERRAvano massacrare dall'alto, con il taglio dei loro cannoni e delle loro mitragliatrici, gli assalitori inerpicantisi per il terreno glabro della montagna. La furia vittoriosa dei nostri non conobbe limiti di tempo e di sacrificio. I soldati del ... reggimento fanteria, avendo ordinata la conquista di due ordini di trincee, le raggiunsero con un balzo così felino, che la metà dei difensori ebbe appena il tempo di tentare la resistenza e.di arrendersi prigioniera. Restavano però, quei soldati, sotto il tiro delle trincee superiori. Gli ufficiali tennero rapido consiglio : determinarono la necessità di non arrestarsi, di conquistare i tre ordini superiori di trincee nemiche che li sovrastavano. E uscirono. Per cinque volte li respinsero. Alla sesta si avvinghiarono ai reticolati, alle fosse, alle feritoie stesse delle trincee austriache, con la tenacia di sparvieri : le tennero definitivamente tra i rostri. Quelli dei nostri che sopravvissero allo sforzo, umiliarono davanti a sè centinaia di prigionieri...
      « Questa è la caratteristica dei combattimenti delle ultime giornate sul Carso : violenza fulminea di attacchi temerari e conseguente cattura di un enorme numero di prigionieri, paralizzati dallo spavento e dalla sorpresa. »
      E mentre sul Carso continuava pur tra mille ostacoli la nostra tenace avanzata, non. ristavano i nostri sforzi sugli altri punti del teatro di guerra dell'Isonzo. Il bollettino ufficiale del 1 7 agosto comunicava :
      « Nel settore di Monte Nero vennero espugnate alcune trincee nemiche tra la cresta del Vrsic e la località denominata del PL. Un successivo contrattacco nemico contro la nostra posizione di Vrsic venne vigorosamente respinto.
      « Nella zona di Tolmino una brillante offensiva fu svolta contro le colline di S. Maria e S. Lucia che coprono la piazza sulla destra dell'Isonzo. Dopo la consueta efficace preparazione col fuoco di artiglieria, le nostre fanterie avanzarono con slancio alla baionetta e si impadronirono di una linea di robusti trinceramenti lungo le pendici occidentali delle alture. L'avversario subì
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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