Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAni nemiche, già sconvolte dai tiri efficaci e precisi delle nostre batterie. Tosto l'avversario smascherava il fuoco violento e celere di numerosi pezzi e di mitragliatrici e lanciava nuove colonne al contrattacco. Importanti posizioni furono così più volte espugnate, perdute e riprese. A sera però le nostre truppe mantenevano saldamente i progressi compiuti all'ala sinistra ad est di Pe-teano e al centro verso Marcottini. 1003 prigionieri, fra i quali 16 ufficiali, e tre mitragliatrici ed altro materiale da guerra catturato segnano il successo delle nostre armi nella dura giornata lungo la fronte dell'Isonzo. »
      I bollettini ufficiali usavano il solito sobrio linguaggio; ima si trattava in realtà d'operazioni d'altissima importanza.
      Si andava compiendo la conquista di posizioni ritenute formidabili, l'espugnazione di trincee blindate nelle .quali il nemico aveva resistito per settimane e per mesi, come il trincerone del Mrzli, le alture di S. Lucia, le difese del Calvario, il trincerone del Sabotino, le posizioni carsiche più avanzate. vA differenza di quanto s'era fatto nel luglio, questa volta la lotta — per certi vantaggi di terreno conseguiti lentamente in tre mesi — potè svolgersi in maniera più vasta e più sistematica. Allora la nostra fronte sul Carso non arrivava con l'ala sinistra più ad oriente di Castel-nuovo, e l'avanzata non poteva essere tentata che con una mossa frontale. Nell'ottobre la nostra sinistra riuscì a gettare i suoi tentacoli fin quasi a Rubbia; e l'attacco potè essere più vasto e più organico, disegnando sull'altipiano una specie di ellisse, i cui vertici toccavano al nord le prime case di Peteano e a sud l'ultimo casello ferroviario del tratto di linea Duino-Monfalcone.
      Esigenze tattiche — notava un corrispondente di guerra del Corriere della Sera — hanno voluto che il movimento iniziato con più vigore dall'ala sinistra, lasciasse quasi immobile metà della linea, da Costa Alta a M. Cosich. Da Sei Busi, da Castelnuovo, da Sdraussina, l'attacco si sferrò invece con grande vigore, travolgendo più volte le linee nemiche, portandosi anche oltre il li-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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