Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtenebre irrompevano dalle trincee sull'avversario, e lo disperdevano completamente, prendendogli 175 prigionieri ed abbondante materiale da guerra. »
E il comunicato ufficiale del 21 recava queste notizie :
« La giornata di ieri segnò importanti successi per le nostre armi lungo la fronte dell'Isonzo e specialmente sulle alture a nord-ovest di Gorizia. L'azione cominciò nella notte coll'aprire arditamente numerose breccie nei profondi reticolati antistanti ai fortissimi trinceramenti nemici.
c< All'alba le nostre fanterie, secondate con accordo perfetto dalle artiglierie, attaccarono il villaggio di Osla-via e le alture a nord-est ed a sud-ovest del paese a cavallo della strada da San Floriano a Gorizia.
« L' avversario oppose tenacissima resistenza, ma travolto infine dall'impeto dei nostri assalti, dovette cercare scampo nella fuga abbandonando le trincee piene di cadaveri e 459 prigionieri, tra i quali molti ufficiali.
« Successivi violenti contrattacchi nemici, taluni dei quali preceduti da alte grida di « Savoia! » affine di trarre in inganno i nostri, furono tutti ributtati con incrollabile fermezza.
« Andhe sulle alture del Podgora e del Calvario, a mezzodì di Oslavìa, a prezzo di sforzi ammirevoli compiuti sotto l'infuriare del fuoco delle artiglierie nemiche, vennero sfondati altri due ordini di trincee e fu pressoché raggiunta la linea di vetta.
« Sul Carso continuò l'avanzata lungo le falde settentrionali del Monte San Michele ed a sud-ovest di San Martino, cacciando l'avversario di trincea in trincea e prendendogli 137 prigionieri. »
All'indomani Cadorna annunziava :
«Sull'Isonzo la lotta continuò ieri con crescente accanimento nella soglia formata dalle basse colline di Peu-ma, Oslavia e quota 188, che si affacciano a Gorizia tra il Podgora e il Sabotino. Il nemico spiegò ostinata controffensiva diretta a riprendere le posizioni ivi perdute. I contrattacchi, preceduti ed accompagnati da raffiche intense di numerose artiglierie, raggiunsero una maggiore
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