Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsferzò i battaglioni croati al contrattacco, ne fece strage senza riuscire ad imprimer loro quell'impeto che sarebbe valso a ributtarci.
I tentativi poderosi e inutili si ripeterono per tutta la notte; ma sull'alba, nel respingere l'ultimo attacco nemico, furono i nostri a riprendere l'offensiva. Truppe fresche erano sopraggiunte nella notte per ricoprire i vuoti ed infondere uno spirito nuovo.
Fu così che un ultimo impeto ci portò sulla cresta estrema delle colline che guardano l'Isonzo. Giù, a poche centinaia di metri, appariva Gorizia, la città disputata...
II bollettino del 29 novembre annunziava :
« Nella zona del Monte Nero le nostre truppe rinnovarono ieri gli attacchi su per i ripidi fianchi del Mrzli e del Vodil. Dopo alterne vicende di lotta accanita, forti trinceramenti nemici rimasero in nostro possesso. Tiri aggiustati della nostra artiglieria distrussero tre mitragliatrici nemiche.
« Sulle alture a nord-est di Gorizia l'avversario, ricevuti ingenti rinforzi, pronunziò tutto il giorno violenti contrattacchi, riuscendo in qualche punto ad irrompere nelle nostre nuove trincee. Con furiosi corpo a corpo ne fu pero ricacciato.
« Sul Carso le nostre truppe svilupparono una vigorosa offensiva lungo le falde settentrionali del Monte San Michele e verso San Martino, dove furono espugnate altre trincee.
« Nel complesso la giornata ci fruttò : 702 prigionieri — dei quali 15 ufficiali — tre mitragliatrici e numeroso altro materiale da guerra. »
E il comunicato ufficiale del 4 dicembre diceva :
« Sul contrafforte del Mrzli (Monte Nero) nella notte sul 3, dopo intensa preparazione con fuoco di artiglieria di ogni calibro, dense masse di fanteria a ondate incalzanti irruppero contro i nostri trinceramenti. Nonostante gli effetti sterminatori del nostro fuoco preciso e celere, nuclei dell'avversario penetrarono qua e là nelle nostre linee, presto ricacciati in violenti corpo a
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