Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
« Maggiori particolari intorno al successo delle nostre armi ad est di Selz, mettono in luce la bella condotta della Brigata Acqui. Il giorno 27, con vigoroso sbalzo offensivo, essa espugnava un tratto di circa 150 metri di un esteso e fortemente munito trinceramento nemico. Rigettati violenti contrattacchi dell'avversario, le valorose truppe, risolute ad espugnare ad ogni costo l'intero trinceramento, vi riuscirono nel pomeriggio del 29, dopo tre giorni di lotta aspra e continua, facendo numerosi prigionieri e ricco bottino di armi. »
L'inviato speciale del Giornale d'Italia nella zona di guerra pubblicò una lunga narrazione sulle quaranta ore di combattimento alla soglia di Gorizia, delle quali è parola nel comunicato ufficiale del 28 marzo. Il corrispondente osservava come in quella zona il nemico a-vesse il vantaggio di sovrastarci e di rifornirsi di uomini e di materiale con grande facilità, traendoli dal vicino campo trincerato di Gorizia.
Le prime cannonate austriache cominciarono a cadere sulle nostre trincee del Podgora, del Grafenberg e di quota Gave alle 16 del 26. La notte precedente gli zappatori del genio avevano iniziato il rafforzamento delle nostre posizioni e dovevano continuare nella notte del 26. Gli ufficiali aspettavano ormai l'attacco e avevano disposto le truppe nei punti più resistenti delle trincee. Le artiglierie nemiche picchiavano furiosamente su tutta la linea del Podgora, del Grafenberg, di quota Cave e anche di Peuma. L'attacco nemico non si sviluppava ancora. I soldati rimanevano fermi sotto quell'uragano di fuoco che di tanto in tanto lasciava qualche vuoto fra le truppe più esposte. I feriti venivano portati via rapidamente giù per i camminamenti fangosi, per sottrarli all'imminente assalto.
«Alle 19 precise*— diceva il corrispondente — i soldati con i nervi tesi da tre ore di combattimento udirono prima un urrà che preannunziava l'assalto nemico, mentre le prime bombe a mano cadevano fra le nostre , file. L'attacco nemico prendeva di mira tre punti, il ri-
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