Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcare un solo punto del programma di Conrad : la invasione delle cinque vallate carniche.
      Per rendere impossibile l'obbiettivo militare del nemico, non bastava impedire l'apertura del passo di Monte Croce, difendendolo con opere saldissime, controbattendo efficacemente l'azione avversaria, ne era sufficiente l'occupazione di altri valichi importanti. Bisognava che migliorassimo le nostre posizioni sul confine dei monti, che portassimo più in alto l'offesa, per dominare il nemico sul versante opposto. Il Freikofel, il Pai Piccolo, il Pai Grande, dovevano essere i nostri baluardi; di lassù dovevamo vigilare le mosse dell'avversario per sventare i suoi piani e arrestarne un attacco eventuale...
      Formidabile impresa. Il Freikofel è descritto dal Bacci come una grande massa rotondeggiante, tutta nu-da, tutta liscia, senza un sentiero, senza un dirupo praticabile, e si ha l'impressione che impossibile ne sia l'ascesa lenta e pacifica. Portare la guerra lassù, inerpicarsi, a forza di mani e di piedi, sulla roccia sdrucciolevole, mentre dall'alto piovono torrenti di fuoco che fanno rotolare corpi morti e lamentare feriti, sembra un sogno folle, una sfida lanciata all'invulnerabile!
      Eppure, gli alpini salirono ed occuparono la vetta.
      Vinsero il nemico, che lasciò 200 prigionieri, lo sloggiarono e furono padroni della cima. Ciò avvenne l'otto giugno. Il giorno seguente gli austriaci ci attaccarono e cercarono di riconquistare il monte. Ma esso ormai era nostro. Gli alpini nulla rendono.
      Il 16 giugno l'occupazione si estese a Pai Piccolo e rinforzò le trincee che già si aprivano sulle spalle di Pai Grande.
      Gli austriaci erano rovesciati sul versante opposto dei tre monti e l'Italia li guardava dall'alto...
      Un bollettino del generale Cadorna, con la consueta austera sobrietà, diceva semplicemente che « il giorno 30 un'ardita operazione, intesa a cacciare il nemico da Forcella Cianalot e dal Pizzo Orientale (Alto Dogna), ebbe felice esito, mercè l'armonica combinazione dell'attacco frontale diretto da Granuda per le pendici dei_ 182 -


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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