Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAspazzano e scompigliano, senza posa, tutta la linea nemica.
      La fanteria intanto si avanza rapida e sicura; occupa le trincee nemiche, precedentemente battute dalle nostre batterie; scava altre trincee avanzate e le occupa sollecitamente, premunendosi così contro possibili attacchi di truppe di rincalzo.
      Infatti i rinforzi arrivano. Ma il treno carico di soldati è colto in pieno dalle nostre artiglierie...
      La fanteria italiana avanza ed occupa definitivamente il Cianalot, già tenuto dal nemico, s'impadroni-sce delle vette dei Due Pizzi, che domineranno le ultime alture ancora austriache rimaste a guardia di Mal-borghetto...
      La demolizione del potente forte di Malborghetto fu un trionfo per l'artiglieria italiana.
      Una tremenda pioggia di fuoco rovesciarono nella zona di Malborghetto i nostri grossi cannoni. Le granate hanno cambiato aspetto e forma alla montagna. Le frane prodotte dalle esplosioni hanno addirittura ostruita una parte della valle, deviando il corso del Fella! Le cupole d'acciaio del forte erano tutte frantumate : e i cannoni austriaci erano ridotti al silenzio.
      « La sorpresa del nemico — scriveva Mario Sobre-ro — vedendosi bersagliato da pezzi che dovevano esser piazzati in luoghi da esso ritenuti impraticabili, si dice che fu immensa. Proporzionata al miracolo che i nostri avevano compiuto.
      « E il miracolo è dovuto all'abnegazione dei nostri soldati, che si prodigarono in modo inverosimile per il traino dei cannoni; all'abilità degli ufficiali che tracciarono e degli uomini che costruirono in pochissimo tempo le strade; alla potenza delle macchine trattrici.
      (( Queste ultime ci sono invidiate non solo dal nemico, ma anche dagli alleati. Una Commissione di ufficiali britannici le ha fatte oggetto d'uno studio particolare.
      « Si è sempre detto — e nessuno dubita che sia la verità — che la preparazione austriaca risaliva a molto
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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