Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAopere permanenti cedono il luogo alle batterie mobili : il lavoro d'individuazione deve rinnovarsi ogni giorno. Tutta la somma della guerra si restringe nelle pupille di pochi osservatori, che debbono ogni giorno scoprire una vampa nuova, minima, senza fuoco, sortire da un crepaccio fino a quell'ora muto e cieco : e sanno che quella vampa è già pronta a spostarsi, sanno che domani dovrà rinnovarsi il lavoro di scoperta.
      « Così si cerca di moltiplicare l'azione dei tiri indiretti : e alcuni di questi angusti e profondi incassamenti di montagne son diventati vere e proprie orchestre di artiglieria, disposte secondo la varia portata degli strumenti, pronti a, un cenno direttoriale che scateni la sinfonia... »
      Da Selva di Cadore la strada sale alla Forcella di Nuvolau. Ecco le cime ohe sembrano inaccessibili, le tre Tofane, famose per varie azioni di guerra che su di esse si svolsero, per il furioso impeto con cui noi le assalimmo e per la disperata resistenza effettuata dagli austriaci. La prima delle Tofane, detta anche Tofana di Rozes, la più accosta a chi osserva il panorama dalla forcella del Nuvolau, è la meno alta : 3220 metri : la seconda, o Tofana di mezzo, è l'eccelsa, poiché si eleva a 3241 metri. È sotto questa, in un canalone, solco oscuro nell'uniformità grigia della pietra, che cadde, colpito da una fucilata in fronte, sparatagli da un bersagliere tirolese appostato sulla vetta, il generale Antonio Cantore.
      Mario Bassi si ebbe da un capitano di Stato Maggiore i particolari precisi di questa morte. Il generale aveva spinto le sue truppe, che già avevano conquistato la Tofana terza, all' assalto della Tofana seconda. Asprissima impresa, che durò lunghi giorni, che costò gravi sacrifizi. I nostri avevano superato la mezza costa del monte; e si tenevano aggrappati, si può dire, alla roccia, trincerati così come il luogo poteva darne modo, molestati continuamente dal fuoco dei bersaglieri tirolesi che occupavano la vetta. Il canalone di cui ho detto, appariva invalicabile : i tirolesi lo domi-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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