Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdal 29 Maggio Vezzena è nostra; e guadagniamo terreno ogni giorno, a prezzo di fatica e di pazienza. Di tanto ci sarà più caro.
      « Ben più rapida e agevole è la conquista della Val-sugana, pei fianchi e nel fondo. Il 30 Maggio la nostra linea è già ad otto chilometri da Borgo e si appoggia robustamente ai due versanti della Valle. Circa un mese dopo, il 29 Giugno, l'ala sinistra occupa il Monte Ci-varon, la destra tiene il corso del Torrente tMaso. Il 26 Agosto con mano repentina abbiamo l'Armentera e il Salubio : Borgo è quivi dentro. Il 28, col medesimo stile, prendiamo la Cima Cista.
      « Avete voi nella mente i luoghi? — chiedeva d'Annunzio. — Li avete negli occhi? Qui ci serriamo addosso ai forti del gruppo di Levico, difesa avanzata della vostra città, fratelli.
      « Quasi senza contrasto possediamo la Valle Cismon a tramontana di Feltre. Il nemico, cedendola, ha distrutto San Martino di Castrozza, ai piedi dell'erta che conduce al passo di Rolle. Quasi ogni notte le pattuglie austriache scendono tra le macerie di San Martino, dal passo di Rolle dov'è la loro difesa più salda. Dalla Cima Cista sopra Borgo, la nostra linea si stende attraverso le Dolomiti per la cima d'Asta fino a toccare le radici delle Pale di San Martino; segue poi la frontiera fino a raggiungere la Valle di San Pellegrino, tributaria dell' Avisio, dove dallo scorcio di Giugno occupiamo la Punta Tasca e la Cima di Costabella. Di qui respingiamo ogni assalto nemico, sia pur rinforzato dalle artiglierie del Colle Ombert. Abbiamo sconvolto alcune trincee, a ponente di Costabeila, il 6 di Settembre; e seguitiamo lo sforzo.
      « Dalla Marmolada e dal Passo di Fedaia, donde cannoneggiamo il nemico nelle sue valli, la linea nostra attinge il Col Toront, che scende verso il Boite, verso Livinallongo.
      « La nostra azione nella Valle di questo nome, nell'alta Valle del Boite, si iniziò alla fine di Maggio col bombardamento delle opere di Livinallongo e di quel!-.: che più a settentrione difendono il Passo di Falzarego.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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