Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERRAChiudono le prime gli accessi alle Valli dell' Abbadia, di Gardena e dell' Avisio, donde potremmo scendere alle spalle di Trento, verso Egna e Bolzano; fiancheggiano le seconde lo sbarramento, vigilando altri cammini nella Valle dell'Abbadia, donde si cala a Brunico in Pusteria.
« Avendo scosso entrambi i gruppi muniti, le nostre fanterie infaticabili si vanno impadronendo a poco a poco della severa zona interposta. Il 16 Luglio raggiungono la linea che dal Colle dei Bois e dalla Cima di Falzarego arriva al sommo dei costoni di Salesei e di Agai, contrafforti del Colle di Lana, nella Valle di Livinallongo. 11 29 Luglio anche il costone del Col di Lana, che scende su Pieve, è preso d'assalto. Il 5 Agosto le nostre truppe guadagnano terreno in elevazione, e-spugnando un validissimo trinceramento a difesa della parte alta di esso costone. Gli Austriaci tengono la vetta, e la coronano più in basso con trincee che strapiombano sopra le nostre. Qua e là, soltanto una cinquantina di metri separa le due fronti.
« D'ambo le parti la lotta d'artiglieria si esaspera. Non ci arrestiamo — concludeva il poeta. — La lentezza non ci spossa, anzi ci tempra. »
Il piano d'invasione della pianura veneta, accarezzato per tanti anni da Conrad von Hoetzendorf, fu all'inizio della guerra sventato dall'ardimento infaticato dei nostri, che occuparono subito il monte Pasubio, Col Santo, Coni Zugna e Zugna Torta.
La nostra fortunata manovra condusse pure alta scoperta di uno dei maggiori monumenti della premedi--tazione austriaca contro l'Italia. Gli austriaci infatti furono costretti a sgombrare frettolosamente il forte di Pozzacchio, dopo avervi appiccato il fuoco. Ma l'opera di guerra lungamente preparata dagli austriaci e non ancora compiuta, era troppo resistente perchè le fiamme potessero distruggerla.
Essa è rimasta in piedi a dimostrare quanto è stata opportuna la nostra dichiarazione di guerra all'Austria. Abbiamo fatto appena in tempo. Un ritardo di pochi
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. XVI 13
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