Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAmesi significava dar modo all'Austria di portare i suoi cannoni nelle ridotte già pronte, con ,piena libertà di dominare e di distruggere Schio.
      Il forte di Pozzacchio rappresenta un modello dell'architettura militare contemporanea. È scavato tutto nella roccia : invisibile al di fuori, malgrado la sua posizione elevata.
      Quando salimmo a visitarlo — narrava Giovanni Miceli — seguimmo un sentiero aspro attraverso l'erta. Il forte non doveva avere strade per la frontiera italiana. Bastava che avesse davanti libero 1 orizzonte al tiro dei suoi cannoni.
      II forte consiste in una ridotta centrale, destinata a un pezzo da 305, scavata nella roccia per più di 100 metri. Questa, mediante passaggi sotterranei, è in comunicazione con le altre ridotte, destinate a pezzi di diverso calibro, e con i depositi di munizioni.
      Di fuori sorgevano due caserme. Ora — notava il Miceli — son rimasti in piedi soltanto i muri esterni; all'interno son mucchi di rovine lasciati dall'incendio. Ma bastano a provare che le caserme erano splendide, dotate di ogni comfort : luce elettrica, riscaldamento a termosifone, bagni per gli ufficiali, doccie calde per i soldati. Le caserme erano complete, perchè gli austriaci usano costruire prima le caserme, poi i forti. Ed è rimasta in piedi, quasi intatta, una casermetta per i soldati del genio, addetti ai lavori.
      Ma la prudenza austriaca previde anche la eventualità di un assedio, con la conseguente necessità di sgombrare le splendide caserme. In tal caso la guarnigione aveva belli e pronti i suoi ricoveri scavati nella roccia. I corridoi sotterranei menavano a quattro grandi gallerie, destinate ad alloggio. Corridoi, gallerie, si e-stendono nelle viscere della montagna per ben sei chilometri...
      Era una vera muraglia di forti che l'Austria aveva costrutto nel Trentino; eppure le nostre truppe erano riuscite a sgretolarla, a penetrare nel vivo delle difese nemiche; ogni giorno un ostacolo cadeva dinanzi a qual-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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