Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
cuna delle nostre colonne, ogni giorno si compiva un passo innanzi. Il progresso era lento, non poteva non ess
Noi dovemmo condurre un vasto assedio a fortezze di montagna, ben difese da truppe mobili, le forze delle quali erano centuplicate dalla difficoltà del terreno, contro le quali non ci sarebbe servita neppure una preponderanza schiacciante di numero : noi dovemmo persino costruire le strade d'accesso, gli approcci a queste fortezze, sui fianchi di burroni, fino a vette impervie...
Ogni progresso da noi compiuto, — notava il cri-tic© militare del Corriere della Sera — dev'essere salutato con viva soddisfazione, con profonda ammirazione per il valore e la pertinacia dei nostri soldati, che sanno compiere tali imprese superando tutte le difficoltà, abbattendo tutti gli ostacoli. Ecco, ad esempio, la conquista della posizione di Monte Maronia, a settentrione di Monte Maggio, a nord-ovest di Arsiero. V'era una fortissima ridotta che sul costone ad occidente del Monte Maggio ci precludeva l'avanzata. E le nostre truppe l'hanno espugnata. L'annunzio è venuto a noi nel bollettino del 21 agosto. L'artiglieria nemica ha battuto furiosamente la posizione da noi conquistata; noi abbiamo risposto, ci siamo afforzati, ora abbiamo fatto un nuovo passo in avanti, e un passo di grande importanza per
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