Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL PRIMO ANNO DI GUERRAstato atteso di piè fermo : avevamo strappato agli austriaci, mentre si preparavano a muovere innanzi, la posizione avanzata di S. Osvaldo; a colpi di cannone, a-vevamo costretti gli austriaci a sgombrare il Monte Carbonile, dove le teste delle colonne d'attacco della loro ala destra si venivano ammassando.
      Pur tuttavia, piazzate le batterie, concentrate le truppe, disposti i servizi, eseguito il tiro di preparazione, l'attacco si sferrò il giorno 16 aprile. L'inizio era vasto, grandioso, si potrebbe dire, dati gli ostacoli del terreno, tutto montuoso meno l'angusta striscia del fondo valle.
      L'ora grave s'appressava. Il 30 aprile, il Veneto di Padova, pubblicava :
      « Alla stazione di Bassano abbiamo notato un avvenimento la cui importanza non possiamo valutare cpn precisione, ma che deve avere certamente una notevole portata in ciò che riguarda le azioni imminenti della nostra guerra.
      « Un treno militare speciale, composto di numerose vetture, è passato per la stazione, dirigendosi verso le nostre posizioni del basso Trentino.
      « Da quanto siamo riusciti a sapere, ci risulta che il treno speciale portava il generale Cadorna e il suo Stato Maggiore, che per il momento si trasferiscono nei luoghi dove sembra che l'azione debba avere un più vivo e immediato svolgimento.
      « Il treno, oltre al generale e agli ufficiali di Stato Maggiore, portava anche gli addetti a molti servizi speciali e tutto il materiale occorrente alla installazione di un Comando militare.
      « Dove precisamente il Comando si rechi non potremmo, nè, sapendolo, vorremmo dire, ma è fuori di dubbio che il convoglio prendeva la via del Trentino e che i servizi aggregati che esso conduceva fanno credere che la sosta nella nuova zona non sarà tanto breve. »
      Per un momento l'attenzione del pubblico fu deviata dagli avvenimenti che maturavano nel Trentino, per


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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