Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAfermarsi più particolarmente alle gesta che le nostre truppe compievano tra i ghiacci eterni. Il bollettino del 2 maggio recava : « Nella zona dell'Adamello, il giorno 29 aprile, nostri reparti da montagna, superate le vedrette della Lobbia e di Fumo e l'aspro burrone dell'Alto Chiese, assalirono l'erta cresta rocciosa delle Crozzon di Fargorida, al passo di Cavento. Dopo due giorni di accanita lotta sui ghiacci, i nostri espugnarono le oosizioni delle Crozzon di Fargorida (3082 metri), delle Crozzon di Lares (3354 m.), dei passi di Lares (3255 m.) e di Cavento, (3195 m.). Furono presi al nemico 103 prigionieri, dei quali 3 ufficiali, 2 mitragliatrici, fucili e munizioni in gran numero. »
      L'inviato del Berliner Tageblatt, scriveva a proposito dei combattimenti sull'Adamello che le condizioni climatiche della regione li rendevano enormemente difficili, specie essendo quasi impossibile provvedere ai ripari artificiali che dovevano essere piantati direttamente sulla neve dei ghiacciai.
      « Che possano compiersi operazioni militari a tale altezza in questa stagione — scriveva il giornale berlinese — è un miracolo della guerra odierna. »
      Si ebbero poi maggiori particolari. Il Crozzon e il passo di Lares furono le prime e più facili conquiste : la vetta era sguarnita del solito presidio, che si era raccolto più in basso, sulla sella : ma come avvertirono l'avanzata dei nostri, gli austriaci si affrettarono a ritornarvi per rioccuparla. Più che un'azione si impegnò allora una gara di velocità : da due parti diverse salivano affannosamente i contendenti, scambiandosi raffiche di fucileria : i nostri vi giunsero con una precedenza di quindici minuti, ciò che dava loro un vantaggio così decisivo che i nemici rinunciarono a contrastare il possesso della posizione, e ripiegarono. Occupata la vetta, e-ra nostra necessariamente anche la sottostante sella.
      Il Crozzon di Fargorida fu attaccato d'impeto : il reparto inviato a compiere l'ardita operazione giunse presso-il nemico quasi di sorpresa: dieci ore di marcia avevano condotto i nostri alpini di fronte alla posizione
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 16. Il primo anno di guerra
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 213

   

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