Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IMUTAMENTI NEL MINISTERO
L'idea del «grande Ministero» — Un'attuazione ridotta — L'on. Barzilai al potere — I ministri senza portafoglio — Simpatici commenti della stampa — Il sottosegretario per le armi e le munizioni — 'Le dimissioni del Ministro Viale — L'ammiraglio Corsi al Ministero della Marina — La crisi al dicastero della Guerra — Il generale Morrone succede al Ministro Zupelli.
Fin dagli inizi della nuova èra governativa, segnata dal richiamo al potere del ministero Salandra, i partiti più avanzati, appartenenti alla tendenza interventista, avevano caldeggiato la formazione d'un cosidetto «grande Ministero nazionale », in cui anche quelle frazioni a-vrebbero dovuto avere i loro rappresentanti.
L'on. Salandra non sembrava alieno dall'accondiscendere in parte a quel desiderio, che del resto era stato tenacemente espresso, specie da parte dei radicali, fin dallo scoppio della guerra europea. Si parlò infatti di ministri senza portafoglio, che sarebbero stati chiamati a far parte del gabinetto per allargarne la base parlamentare. Ma poi prevalse nel ministero il concetto d'aggregarsi solamente un nuovo membro : e questo per la particolare significazione che aveva il suo nome, trattandosi d'un irredento e d'uno che dell'apostolato irredentista ed antiaustriaco aveva fatto per molti anni il caposaldo di tutta la sua azione parlamentare.
Si trattava dell'on. Barzilai, triestino. E infatti il 16 luglio veniva pubblicato questo annunzio ufficiale :
« Con decreto in data di oggi, l'avvocato Salvatore
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