Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIABarzilai, deputato al Parlamento, è stato nominato ministro senza portafoglio.
« Oggi stesso Fon. Barzilai ha prestato giuramento nelle mani di S. M. il Re, in presenza del Presidente del Consiglio, on. Salandra ».
La prestazione del giuramento ebbe luogo alla sede del Comando supremo, in zona di guerra, ove s'erano recati il Presidente del Consiglio e il nuovo ministro.
Gli esempi di nomina di ministri senza portafoglio in Italia sono molteplici; e anzi si può dire che quasi dall'inizio della vita costituzionale nostra si pensò ad allargare Gabinetti, chiamando come consiglieri senza particolare destinazione di dicastero uomini di provata saggezza e circondati dalla reverenza nazionale. Ma bisogna tenere distinti i ministri senza portafoglio dai ministri residenti al campo presso il Re.
Le difficoltà di comunicazione con la capitale, ora superate dalla posta, dal telegrafo, dal telefono, dalle ferrovie, da tutte le mirabili scoperte per cui andranno famosi nel tempo il secolo passato e il presente, avevano consigliato nei periodi di guerra, durante i quali i Savoia si recavano al campo, di nominare speciali ministri, i quali costituivano quasi la presenza, accanto al Re, della responsabilità costituzionale. E nel 1848, nel secondo gabinetto costituzionale — quello presieduto dal Casati — si nominò ministro residente al campo il Moffa di Lisio, ali quale seguì il conte Gaspare Regio. Nel 1849, durante il ministero Gioberti, l'incarico di ministro residente al campo presso il Re fu conferito al Cadorna — contemporaneamente ministro della pubblica istruzione — nonno dell'attuale nostro generalissimo .
Nel 1859 non si fece speciale designazione, ma il Lamarmora, ministro della guerra, fu quasi sempre al campo.
Però, in quel periodo, Cavour, che vedeva in tale guerra la base su cui doveva erigersi il grandioso edificio dell'unità, stette in continui, attenti, intimi rapporti
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